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Regione Rimini

Vaccini obbligatori per chi va al Nido. Insorge il Comilva: provvedimento incostituzionale

In foto: repertorio
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di Andrea Polazzi   
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dom 3 lug 2016 12:02 ~ ultimo agg. 4 lug 10:51
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Levata di scudi da parte del Comilva, il comitato per la libertà di vaccinazione che proprio a Rimini ha sede, contro la decisione della Regione di imporre l‘obbligatorietà delle vaccinazioni per gli iscritti agli asili nido. Ieri il presidente dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini, a Ravenna per l’iniziativa “Panorama d’Italia”, è tornato a spiegare le motivazioni del provvedimento. Se il tasso di vaccinazioni scende sotto il 95% – ha detto – i bambini che non possono vaccinarsi per immunodeficienza o patologie rischiano di contrarre malattie debellate da decenni. Non a caso, i primi a far vaccinare i propri bambini sono i genitori che provengono dai paesi in cui queste malattie esistono ancora. Questo è il provvedimento su cui abbiamo ottenuto il maggiore consenso, e diverse Regioni ci seguiranno”.

E se sotto la soglia del 95% di copertura negli ultimi anni sono scese molte Ausl della Regione, proprio a Rimini si toccano i dati più bassi con l’87,5% di bimbi vaccinati entro i due anni.

Ma il Comilva, con una nota pubblicata sul proprio sito, contesta la presa di posizione della Regione parlando di “insostenibilità della cosiddetta teoria dell’immunità di gregge” e di affermazioni insensate quando si dice che “che coloro che scelgono di non vaccinare i loro figli mettono in pericolo il resto della popolazione, mentre i dati ufficiali raccontano una storia diversa: la maggior parte dei casi si verifica nelle comunità completamente vaccinate.”

Secondo il Comilva il provvedimento preso dalla Regione, oltre ad essere in contrasto con precedenti leggi regionali e nazionali, è addirittura incostituzionale “perché contrasta con le libertà dell’individuo e la libertà di scelta terapeutica” ed è “fondato su profonde inesattezze sanitarie (vaccinazioni efficaci e sicure, immunità di gregge e necessità di soglie minime di copertura vaccinale, tutte questioni controverse e mai dimostrate scientificamente con lavori indipendenti e senza alcun conflitto di interesse con le case farmaceutiche produttrici dei vaccini).” La decisione della Regione sarebbe anche in contrasto con “ogni normativa europea in materia di libero accesso alle comunità infantili e scolastiche, anche in rapporto con quanto avviene in altri paesi del continente” e con le leggi sui danni da vaccinazione e la disciplina della Farmacovigilanza – Vaccinovigilanza”.

Infine il Comilva annuncia, se non ci saranno passi indietro sul provvedimento, la volontà di mettere in atto “ogni forma possibile di opposizione civile e giudiziaria verso una deriva autoritaria inutile e lesiva delle libertà fondamentali”.

 

. Varie ed Eventuali, “Vaccini, una discussione sempre aperta”