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Attualità Nazionale

Presenze falsificate, nuove regole. In 30 giorni scatta il licenziamento

In foto: repertorio
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di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mer 13 lug 2016 12:40 ~ ultimo agg. 14 lug 09:22
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Provvedimenti disciplinari in tempi più celeri e maggiori responsabilità, anche penali, per i dirigenti. Sono le principali novità contenute nel decreto attuativo della ‘riforma Madia’ entrato in vigore oggi per contrastare l’assenteismo dei dipendenti pubblici.
L’amministrazione comunale di Rimini, spiega in una nota di essere “da tempo impegnata per contrastare questo tipo di fenomeno che danneggia l’Ente sia dal punto di vista economico sia sotto il profilo dell’immagine, che può risultare compromessa a seguito di comportamenti isolati.” Con l’entrata in vigore delle novità, il comune ha approfittato per inviare una circolare a tutti i dirigenti e responsabili delle posizioni organizzative per ricordare le regole comportamentali che tutti i dipendenti devono seguire quando si assentano dall’ufficio, per invitare gli stessi dirigenti a sensibilizzare i dipendenti sui gravi rischi che i comportamenti scorretti comportano e soprattutto a vigilare affinché non si verifichino violazioni dei doveri d’ufficio.
Previsti anche controlli a campione per verificare il pieno rispetto delle regole.

Cosa prevedono le nuove regole. I dipendenti della Pubblica Amministrazione che attesteranno falsamente la propria presenza in servizio “mediante alterazione dei sistemi di rilevazione della presenza o con altra modalità fraudolenta” potranno essere licenziati in 30 giorni. Il dipendente che sarà colto in flagrante attraverso gli strumenti di sorveglianza o di registrazione degli accessi o delle presenze dovrà essere sospeso entro 48 ore dal fatto e potrà essere licenziato entro trenta giorni, tempo che servirà al dipendente per preparare la propria difesa (quindici giorni) e poi per portare a termine l’istruttoria, alla fine della quale potrà scattare il licenziamento. Il dipendente sarà anche obbligatoriamente sospeso dal servizi e privato dello stipendio, usufruendo di un’indennità pari al 50% della retribuzione base mensile.
Altra novità riguarda il ruolo del dirigente responsabile che, pur a conoscenza dei fatti, decida di non prendere provvedimenti: in questi casi l‘omessa adozione del provvedimento di sospensione cautelare senza giustificato motivo, costituisce illecito disciplinare a sua volta punibile con il licenziamento. Inoltre sarà segnalato all’Autorità giudiziaria per l’accertamento della sussistenza di eventuali reati.