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Cattolica Politica

Ballottaggio, reazioni PD. Magrini: percepiti lontani da fasce deboli; Arlotti: abbiamo perso

In foto: Il Deputato Arlotti ai microfoni di Icaro tv
Il Deputato Arlotti ai microfoni di Icaro tv
di Andrea Polazzi   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
lun 20 giu 2016 11:02 ~ ultimo agg. 18:17
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Arrivano dai social le prime reazioni nel Partito Democratico riminese dopo la sconfitta a Cattolica (e quelle a livello nazionale a Roma e Torino), dove al ballottaggio il candidato del MoVimento 5 Stelle Mariano Gennari si è imposto nettamente su Sergio Gambini candidato del Pd e di alcune liste civiche.
Tra i primi a riconoscere la sconfitta, anche a livello nazionale, è l’onorevole Tiziano Arlotti. “Abbiamo perso” titola un suo post affidato a facebook. “Non penso – scrive – sia il caso di girarci attorno: la tornata elettorale dei ballottaggi ci consegna una sconfitta nelle piazzaforti di Roma (prevedibilissima) e di Torino (imprevista) ma anche in altre città come Trieste, Savona, Novara, Grosseto. Perdiamo contro il M5S ma anche contro il centrodestra, vinciamo in altre realtà in cui i nostri candidati fanno la differenza per freschezza e contenuti e per capacità di intercettare voti aprendosi con intelligenza al civismo.” Poi l’analisi si concentra sull’Emilia—Romagna. “Confermiamodopo la straordinaria vittoria al primo turno che ha confermato Gnassi sindaco a Rimini – Bologna e Ravenna e con Gozzoli conquistiamo Cesenatico. Perdiamo Cattolica con Gennari del M5S.” Poi l’analisi politica. “Credo sia vero – scrive Arlotti – che erano elezioni amministrative ma non possiamo nasconderci dietro ad al dito. Meglio ripartire da una sana e, se serve, franca discussione perché le polemiche interne, le divisioni in troppi casi hanno compromesso il risultato. Personalmente – conclude – non mancherò portare il mio contributo.”

Secondo il segretario provinciale del PD Juri Magrini “il PD non è più percepito come un partito in grado di rappresentare e risolvere i problemi delle fasce deboli della nostra società. Questo è un dato ineluttabile su cui riflettere e ritarare la nostra azione di governo sia nazionale che locale perché stiamo lasciando proprio al M5S questo ruolo”. L’analisi va anche oltre, chiamando in causa le regole democratiche all’interno del PD. “Non possiamo più rimandare la discussione di come si sta dentro il PD e di come si usano gli strumenti di democrazia per selezionare le candidature.” Infine una considerazione sul ballottaggio. Secondo Magrini elettori e partiti politici lo usano “non per ma contro” votando “la forza che meglio permette di sconfiggere l’Amministrazione di turno”. “Questo è successo a Cattolicaprosegue il segretario provinciale del PD – dove nonostante una candidatura capace di parlare meglio di altre all’elettorato moderato, non ha sfondato anche se il PD locale ha aumentato i propri voti. Questo deve far riflettere perché lo stesso meccanismo sono convinto si replicherà anche a livello nazionale con l’Italicum che ha le stesse caratteristiche della legge per eleggere i Sindaci.”

“Quando si perde si perde” scrive sempre su facebook il sindaco di Gemmano Riziero Santi. “Il cambiamento non si predica si fa coi fatti. Giù la cresta, più umiltà e più vicinanza alla gente comune” conclude.

Anche il sindaco di Morciano Claudio Battazza affida il suo commento ai social network: “il risultato dei ballottaggi era prevedibile – scrive – troppi assecondano il “capo” pur sapendo che le cose non vanno bene. Questo atteggiamento non aiuta a prendere coscienza del reale sentimento dei cittadini.”

Punta il dito sui segretari comunale e provinciale l’ex consigliere riminese del Pd Massimo Allegrini (che nell’ultima tornata elettorale, dopo due mandati PD, era capolista di Sinistra X Rimini in coalizione col centrosinistra). “Speriamo – scrive su Facebook – non se la prendano con il trend nazionale per una responsabilità che è locale”. Allegrini parla di “rigidità, chiusura, mancanza di visione politica, inconsistenza politica dei due segretari“.