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Attualità Provincia

Montecopiolo e Sassofeltrio in Romagna? Arlotti: audizione positiva

In foto: Montecopiolo
Montecopiolo
di Redazione   
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mar 1 mar 2016 14:34
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Audizione informale questa mattina in Commissione Affari Costituzionali per gli esperti che si stanno occupando del distacco dei comuni di Montecopiolo e Sassofeltrio dalla regione Marche e della loro aggregazione alla regione Emilia-Romagna.

Una giornata importante, in cui gli esperti (Marco Olivetti, ordinario di diritto costituzionale all’Università di Foggia, Claudia Tubertini, professore associato di diritto amministrativo all’Università di Bologna, Bianca Barbieri, avvocato del comitato UnaValmarecchia) hanno espresso pareri concordi – riferisce il deputato del Pd Tiziano Arlotti, che insieme al collega della Lega Pini ha avanzato le proposte di legge -: ci sono le condizioni perché il testo coordinato della proposta di legge per il distacco dei comuni di Montecopiolo e Sassofeltrio dalle Marche e loro aggregazione all’Emilia-Romagna possa essere discusso in commissione già in questo mese. Abbiamo acquisito elementi tecnici, procedurali e legislativi per fare chiarezza e accelerare le tempistiche”.

Non c’è innanzitutto alcuna norma che preveda una possibile decadenza del procedimento – spiega il deputato -. Ho ottenuto in merito anche il parere della direzione centrale del ministero dell’Interno che conferma come non sia preclusa la conclusione di un iter che attesta la volontà già espressa dalle popolazioni interessate”.

La mancata presentazione del progetto di legge di aggregazione da parte del Governo non costituisce per il Parlamento un impedimento a procedere con una propria proposta di legge ed anzi vi è un interesse nazionale a cui dare seguito e il coinvolgimento delle Regioni interessate è avvenuto. Ormai è acclarato che le Marche rifiutano di dare il proprio parere come forma di ostruzionismo, ma tale parere è obbligatorio e non può essere omesso, mentre è ritenuto comunque fondamentale il parere favorevole della Regione di Emilia-Romagna, che acquisisce un rilievo maggiore rispetto a quello della Regione di distacco, come nel caso dei sette Comuni dell’Alta Valmarecchia”.