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Buon 9 marzo, festa del tutto torna come prima

di Stefano Rossini   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mer 9 mar 2016 09:39 ~ ultimo agg. 09:41
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Abbiamo finito coi proclami, le belle parole e i cambiamenti epocali. Ora possiamo rimettere la giornata della donna al suo posto, tra quella del gatto (17 febbraio) e quella delle meteorologia (23 marzo), giusto per citare le più significative.

Ogni anno arrivo al 7 sera e mi chiedo? Ma ha senso la festa della donna? Perché dobbiamo ancora stare qui a dirci che è importante dare considerazione a più di metà della popolazione mondiale? Mi sembra una scena surreale.

 

Però pare che ce ne sia bisogno. Mentre pensavo a queste cose mio figlio, 10 anni, mi chiede:
babbo, perché non ci sono mai state presidenti donne nel nostro paese, né presidenti neri?

L’unica risposta che riesco a dargli è:
ci saranno un giorno, quando la nostra società diventerà più giusta e meno razzista.

Allora nonna ce la puoi fare anche tu, risponde.
Mia mamma ha 70 anni. Io le auguro una vita lunghissima, ma ho come il sospetto che non vedrà mai una donna presidente del consiglio di questo paese, o presidente della repubblica. Per non parlare di una persona di colore. Per non parlare di una persona omosessuale.

Insomma, io aspetto il presidente donna, di colore e lesbica. Sarebbero tre passi avanti in uno. Magari anche mussulmana, perché no?

 

Ma è così difficile valutare le persone per quello che sono, come individui slegati da categorie di genere, colore della pelle e qualsiasi altra cosa? Sei un bravo cittadino? Fai bene il tuo lavoro? Non tartassi le persone imponendo convinzioni e credenze? Ok.
Altrimenti parliamone. Tutto il resto è secondario.

Il fatto è che c’è davvero ancora troppo machismo in giro. Quello che disprezza le donne perché sono carne da portare a letto, brave bambine se ci stanno, stronze puttane se rifiutano. Lo stesso machismo che le mette in secondo piano perché hanno bisogno di protezione, perché senza uomini non ce la farebbero.
Lo stesso machismo che fa disprezzare i gay, ma meno le lesbiche. I gay perché sono uomini che si comportano da donna, e quindi due volte traditori. Le lesbiche meno, perché c’è sempre la speranza che decidano di venire tutte e due a fare sesso con te, uomo, insieme.

 

Ora, 9 marzo, dopo tutte queste parole, è il momento che politici uomini, preti e vescovi sempre uomini, imam e studiosi dell’islam sempre uomini, tornino a legiferare su cosa sia essere donna e su come debbano comportarsi le donne.

Prossimo appuntamento: 8 marzo 2017
stay tuned!