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Attualità Rimini Social

Rom e sinti. Un bando per piccole soluzioni abitative

In foto: repertorio
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di Simona Mulazzani   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
ven 26 feb 2016 12:50
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Sono 197, divisi in 14 insediamenti i rom e sinti presenti in provincia di Rimini. Si tratta, per consistenza, del quinto gruppo in Regione dove in totale ci sono  3.077 persone (lo 0,067% della popolazione regionale, di cui 1.081 minori, ovvero il 35,13%). Il 95%ha la cittadinanza italiana (95,9%). Il gruppo più numeroso a Reggio Emilia.

I dati sono stati forniti dalla Regione, nell’ambito di un nuovo progetto, finanziato con un milione di euro, che agevoli nei comuni la creazione di “soluzioni insediative durevoli e dignitose, come le microaree familiari, pubbliche e private“. La Giunta ha, infatti, approvato infatti il bando, rivolto ai Comuni e alle Unioni, per la realizzazione di progetti abitativi alternativi alle aree sosta di grandi dimensioni, a rischio di degrado, insicurezza, tensione sociale e condizioni igienico-sanitarie non accettabili.

Il finanziamento è limitato – spiega Elisabetta Gualmini, vicepresidente e assessore al Welfare e alle Politiche abitative – e sarà devoluto a quei Comuni che sono maggiormente pronti e motivati a intraprendere percorsi di reale cambiamento”.

Il bando:

Sul milione di euro complessivo 700mila euro sono destinati agli interventi in conto capitale, 300mila per gli interventi in spesa corrente. Saranno ammessi al contributo i progetti che prevedono, in conto capitale,  l’acquisto nell’ambito del territorio comunale di appezzamenti da destinare alla realizzazione di micro-aree familiari pubbliche (o all’adeguamento di quelle già esistenti) da parte dei Comuni o delle Unioni. I progetti potranno anche riguardare, per la parte d’interventi di spesa corrente,  il supporto economico per l’accesso o la gestione di abitazioni tradizionali (alloggi sul mercato, oppure gli alloggi popolari, laddove ci siano i requisiti validi, previsti per tutti i cittadini), forme di sostegno sociale ed educativo (scolarizzazione, formazione professionale, inserimento lavorativo)  per l’autonomia dei nuclei familiari, interventi di mediazione sociale e dei conflitti. Ogni progetto verrà finanziato per l’80% del costo complessivo dell’intervento ammesso al contributo, con un limite di 250mila euro per gli interventi in conto capitale e di 70mila euro per gli interventi di spesa corrente.