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Attualità Provincia

Emergenza casa. Acer: 2300 le famiglie in lista d'attesa per gli alloggi

In foto: Cesare Mangianti
Cesare Mangianti
di Andrea Polazzi   
Tempo di lettura lettura: 6 minuti
sab 12 dic 2015 10:41 ~ ultimo agg. 23:54
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Se la legge che la regione dovrebbe legiferare entro giugno abbasserà il limite del reddito Ise d’uscita dagli alloggi pubblici equiparandolo a quello di entrata, a Rimini si potrebbero liberare 500 appartamenti. Lo spiega il presidente dell’Acer Cesare Mangianti a margine della sua relazione al Bilancio preventivo 2016, presentato alla Conferenza degli Enti in Provincia. Un provvedimento da tempo auspicato dall’Ente e dai comuni del riminese per alleggerire le lunghe liste d’attesa. Acer può vantare comunque una bassa incidenza di occupazioni abusive dei propri alloggi (una sola nel 2015…), anche in virtù – spiega una nota – di una politica rapida di “rimessa in circolo” delle unità abitative di risulta, lasciate libere, in modo da disincentivare gesti estremi e non legittimi.
Tra le novità positive, la crescita dei fondi per l’affitto e contro la morosità incolpevole che, dopo anni di tagli, tornano a crescere e vedranno destinati oltre un milione di euro dalla Regione alla provincia di Rimini.
Prosegue anche la spending review interna: dopo gli 8mila del 2014, nel 2015 le spese correnti dell’Acre hanno subito un ulteriore taglio di 25 mila euro.
Il bilancio, approvato dalla conferenza degli Enti, prevede che a fine 2016 gli alloggi gestiti da Acer passino a 2.683 (2.514 di proprietà) con 58 nuove consegne a a Tombanuova (Rimini) e 4 a Montefiore. 113 sono invece gli alloggi gestiti dall’Ente per conto dei comuni in regime di emergenza abitativa. Per rispondere però alle 2300 famiglie che sono ancora in lista d’attesa serve di più. Le strade battute dall’Ente sono l’acquisto di alloggi all’asta da procedure di Tribunale (3 nel 2015) e il recupero di alloggi in disuso (ne saranno realizzati 2 e allo studio ce ne sono altri 3 a Santarcangelo, mentre a Coriano si lavora ad un intervento di demolizione e ricostruzione per 4-5 alloggi, tutti di proprietà comunale, nella ex casa di riposo). Le risorse per la ristrutturazione derivano dai canoni, di qui l’appello di Mangianti affinché i livelli non si abbassino troppo (la media nel 2016 sarà di 137 euro al mese, nel 2004 era 104). Il prossimo anno saranno investiti quasi 1,3 milioni in manutenzioni straordinarie e poco meno per quelle ordinarie.
Mangianti suggerisce poi ai comuni di tentare un approccio con i privati che detengono patrimonio immobiliare invenduto, per tentare di acquisirlo a prezzi contenuti. “Non possiamo permettere – dice – che vi siano situazioni come quella di Pietracuta, dove 4 appartamenti, grandi e di recente costruzione, di proprietà di Anas, languono inutilizzati ormai da tempo”. Capitolo morosità: nel 2015 sono stati 7 gli sfratti mentre le pratiche ancora in corso sono circa 250. Undici gli alloggi per i quali i titolari hanno perso i requisiti per la permanenza, in 5 di questi casi si è dato seguito al recupero forzoso. E infine i “furbetti”: l’Ise evaso e recuperato da Acer, dal 2001 al 2014, è di circa quattro milioni e mezzo di euro. Limitandosi all’ultimo anno d’imposta controllato, il 2012, i nuclei famigliari che hanno prodotto dichiarazioni mendaci sono stati 138 di cui 91 recidivi, per un’Ise evaso di 462mila euro.

Insieme al bilancio è stato approvato anche un ordine del giorno che impegna il presidente della Provincia Andrea Gnassi a sollecitare la Regione affinché apra una trattativa con Erap (l’omologo marchigiano di Acer) per l’acquisizione al patrimonio immobiliare di Acer di 51 alloggi, situati nel territorio dell’Alta Valmarecchia.

I dati del bilancio preventivo 2016.

A fine 2016 Acer gestirà 2.683 alloggi di cui 2.514 in proprietà, dunque quasi raddoppiati, pur al netto delle alienazioni effettuate come da normativa, rispetto al patrimonio abitativo ereditato da Forlì. Calcolando anche le proprietà non ad uso abitativo, le unità immobiliari gestite salgono a 2.744.
Si aggiungono altri 113 alloggi che Acer gestisce “per conto” dei Comuni in regime di emergenza abitativa.
Ciononostante le difficoltà abitative non diminuiscono, basti pensare che, al momento, sono in lista d’attesa per l’alloggio popolare, nei 26 Comuni che attualmente compongono la provincia di Rimini, oltre 2.300 famiglie.
Ulteriori consegne avranno luogo nel 2016: 58 alloggi a Tombanuova (Rimini) e 4 a Montefiore. Parallelamente a questa attività, continua in maniera costante la ricerca di nuove forme di acquisizione di patrimonio abitativo. Una può essere l’acquisto di alloggi all’asta da procedure di Tribunale, come già fatto nel corso del 2015, con 3 alloggi sul territorio di Rimini. La medesima strada, è stato suggerito da Mangianti, potrebbe essere seguita dai Comuni, che potrebbero comprare unità immobiliari messe all’asta da altri Enti di Stato.
Parimenti un approccio potrebbe essere tentato, da parte dei Comuni, anche con i privati che detengono patrimonio immobiliare invenduto, per tentare di acquisirlo a prezzi contenuti.
“Non possiamo permettere – ha detto il presidente – che vi siano situazioni come quella di Pietracuta (San Leo), dove 4 appartamenti, grandi e di recente costruzione, di proprietà di Anas, languono inutilizzati ormai da troppo tempo!”.
Un’altra strada è rappresentata dal recupero di alloggi in disuso: ne saranno realizzati 2 e allo studio ve ne sono altri 3 a Santarcangelo, mentre a Coriano è allo studio un intervento di demolizione e ricostruzione per 4-5 alloggi, tutti di proprietà comunale, nella ex casa di riposo.
Le risorse per la ristrutturazione derivano dai canoni, di qui l’appello di Mangianti affinché i relativi livelli non si abbassino troppo, neppure a seguito di revisione di parametri da parte della Regione, e affinché i Comuni adeguino le tariffe anche dei canoni minimi (in un caso addirittura di 62 euro mensili). Il canone medio di locazione è comunque passato dai 104 euro del 2004 a circa 137 euro (previsione 2016). Da questi canoni devono derivare, almeno, le risorse per le manutenzioni ordinarie e ristrutturazioni.
Nel 2016 saranno avviate manutenzioni straordinarie nei Comuni di Rimini, Riccione, Cattolica, Bellaria Igea Marina, Santarcangelo e Verucchio, con un investimento di 1.298.000 euro. Si tratta di fondi regionali che purtroppo le Unioni dei Comuni della Valconca e della Valmarecchia non sono riuscite ad intercettare poiché non hanno conferito la delega sulle politiche abitative.
Mentre per le manutenzioni ordinarie l’investimento sarà di circa 1.100.000 euro. A questo proposito il presidente Mangianti ha sottolineato la tempestività di intervento dell’Agenzia sugli alloggi di risulta, che vanno poi riassegnati, fondamentale per prevenire le occupazioni senza titolo. “In altri territori – ha detto – queste occupazioni si verificano molto più di frequente.
Il nostro metodo, che prevede interventi contestuali su più alloggi congiuntamente, ci consente di mettere a disposizione un buon numero di unità abitative e sempre nei tempi previsti, disincentivando così le occupazioni.
Basti pensare che nel 2015 ne abbiamo avuta una sola. A questo proposito un auspicio: qui parliamo di persone che, senza titolo, occupano alloggi destinati ad altri che ne hanno davvero bisogno, famiglie in situazioni talvolta drammatiche. Non possono avere più diritti degli altri, specie se non sono in nessuna graduatoria! Non si potrebbe pensare allora ad una modalità concordata col Tribunale per accelerare, quando se ne presenti la necessità, le procedure di sgombero? Stesso discorso vale per il rilascio forzoso di alloggi in casi di sfratti”.
Nel corso del 2015 sono stati 7 gli sfratti per morosità da alloggi gestiti da Acer, sempre dopo aver proposto strade alternative e piani di rientro molto favorevoli agli assegnatari: persino suddivisi su 36 mensilità. Le pratiche per sfratto ancora in corso sono circa 250. Undici invece gli alloggi per i quali i titolari hanno perso i requisiti per la permanenza (redditi troppo alti), in 5 di questi casi si è dato seguito al recupero forzoso dell’alloggio. Nel suo complesso la morosità, coperta a rischio d’impresa da Acer, si attesta sul 12 per cento (dato stabile nel tempo).
Tema collegato è quello delle dichiarazioni mendaci: il dato storico parla di Ise evaso e recuperato da Acer, dal 2001 al 2014, per circa quattro milioni e mezzo di euro. Limitandosi all’ultimo anno d’imposta controllato, i nuclei famigliari che hanno prodotto, nel 2012, dichiarazioni mendaci, sono stati 138 (in diminuzione a riprova dell’efficacia dei controlli effettuati da Acer), di cui 91 recidivi, per un’Ise evaso di 461.918 euro, e un recupero di 47.46739.430 di canoni conguagliati. Vengono effettuati controlli anche rispetto alle proprietà immobiliari degli assegnatari, e da tali controlli, nel 2015, è emerso il caso di 1 assegnatario proprietario di un immobile di valore superiore ai limiti previsti: Acer ha messo in condizioni il Comune d’ appartenenza di procedere, come da normativa, al recupero dell’alloggio che gli era stato assegnato.
Infine i due servizi offerti da Acer: quello di Agenzia di Locazione e quello di Amministrazione Condominiale.
Per quanto attiene al primo, nel corso del 2016 Acer conta di gestire 113 alloggi per conto di sei Comuni (tra cui Rimini che ne conta 62), dell’Unione dei Comuni di Santarcangelo, dell’Ausl di Rimini e 2 per rifugiati politici. Si completerà nel 2017 invece la dismissione degli alloggi che Acer gestiva in locazione in proprio, e che avevano provocato perdite, dovute alla morosità degli inquilini.
Per quanto attiene al secondo servizio, nel corso del 2016 Acer conta di amministrare 130 condomini per circa 2.100 alloggi. In quest’ambito Acer punta all’amministrazione, più che di condomini privati, di condomini pubblici o a proprietà mista pubblico-privata, al fine di garantire un servizio di alto livello e a prezzi competitivi.
Come di consueto il presidente Mangianti ha concluso la sua relazione ringraziando “tutti e ciascuno”, i dipendenti e collaboratori di Acer, “poiché i risultati raggiunti, anche dal punto di vista economico, sono dovuti all’ impegno che ognuno di loro profonde nel proprio lavoro”. Nello specifico, le spese del personale di Acer incidono per il 19 per cento sul valore della produzione, una percentuale sicuramente tra le più basse nell’ambito degli enti locali. E ulteriori ottimizzazioni sono, su questo fronte, in vista, poiché il personale tecnico di Acer potrà lavorare, attraverso apposite convenzioni, anche per altri soggetti pubblici.