Indietro
menu
Attualità Cronaca

Classifica reati. Rimini seconda dopo Milano. Prima per furti e borseggi

di Simona Mulazzani   
Tempo di lettura lettura: < 1 minuto
lun 7 dic 2015 10:45 ~ ultimo agg. 8 dic 10:29
Facebook Whatsapp Telegram Twitter
Print Friendly, PDF & Email
Tempo di lettura < 1 minuto Visualizzazioni 1.669
Facebook Twitter
Print Friendly, PDF & Email

In leggero calo sul 2013 ma i reati a Rimini la posizionano nel 2014 al secondo posto nella classifica nazionale della criminalità, elaborata come ogni anno ad inizio dicembre dal Sole24Ore. Prima di Rimini in classifica per percentuale, pur con numeri assoluti molto diversi, c’è solo Milano.

Rimini è prima per i furti: (dati sui 100mila abitanti) 5.648 con un +3,4% sul 2013 e per borseggi: 1.006 con un +6,5% “I borseggiatori scorrazzano soprattutto a Rimini, Bologna e Milano

A Rimini il numero di reati denunciati ogni 100mila abitanti, è di 7.945, con un calo del solo 0,4% sul 2013.  A Milano, prima in classifica, sono 8.088.

A Milano e a Bologna, che è terza in classifica i reati sono scesi rispettivamente del 2,4% e del 2,8%.

Il totale complessivo di reati denunciati a Rimini è di 26.631. Sul Sole24ore si segnala come Rimini, pur non essendo una grande provincia, sconta i flussi turistici che la penalizzano sulla percentuale dei reati. Rimini – scrive il quotidiano economico – “è penalizzata dal fatto di avere una popolazione di appena 335mila persone che i flussi turistici portano però alle dimensioni di una grande città con le relative conseguenze sul piano del rischio criminalità“.

Allargando lo sguardo alle altre province romagnole Ravenna è al sesto posto, con un tasso di furti in casa quasi doppio rispetto alla media nazionale. Forlì-Cesena è al ventiseiesimo posto, con 4.634 reati ogni 100mila abitanti.

A livello nazionale lo scorso anno sono stati denunciati circa 2,8 milioni di reati, su base quotidiana oltre 7.700 reati al giorno, circa 320 all’ora. Unica nota positiva si è registrato un calo del 2,7% rispetto al 2013, quando si erano sfiorati i 2,9 milioni.