Delibera Atersir su servizio idrico. La condanna di "Acqua bene comune"

Dopo i sindaci Spinelli e Tosi anche il comitato “Acqua bene comune” di Rimini esprime il disappunto per la mancata condivisione della delibera Atersir che avvia le procedure per la gara di affidamento del servizio idrico. La delibera, datata 29 settembre, è stata pubblicata ieri.

Sotto accusa in particolare il sindaco di Misano Giannini, rappresentante riminese di Aterisr: “il Sindaco di Misano Stefano Giannini, forte dell’espressione della direzione provinciale del partito e di qualche chiacchierata con i  colleghi di Rimini e Santarcangelo in particolare, ha portato la posizione di 4 o 5 comuni dell’ambito riminese. Ma quale posizione? Da chi è stata decisa? Forse in qualche maggioranza fatta all’ultimo minuto, in qualche commissione auditiva dove moltissime domande sono rimaste senza risposte e ancora in attesa di prendere una decisione? Chissà quanti Comuni lo sanno che oramai il dado è tratto?”

Un atteggiamento grave, secondo il comitato, che testimonia una gestione privatistica della politica: “già la normativa fa di tutto per spostare le scelte a livello centrale togliendo potere decisionale ai territori, ma se anche la politica si ritira nelle segreterie di partito senza confronto su un tema decisivo come quello del servizio idrico integrato, la democrazia è definitivamente morta, soprattutto se la scelta finale va contro quanto stabilito dal referendum del 2011, grazie al quale si è bloccata la privatizzazione obbligatoria delle aziende di gestione del servizio idrico integrato e si è deciso di eliminare la remunerazione del capitale dalla tariffa. Remunerazione del capitale a oggi solo ridotta e non eliminata”.

La delibera di Atersir