Indietro
venerdì 26 aprile 2024
menu
Icaro Sport

Rimini Calcio. Palmas e Pastore per altri due anni. Il mister non sarà Cari (foto e video)

In foto: Un momento della conferenza stampa
Un momento della conferenza stampa
di Roberto Bonfantini   
Tempo di lettura lettura: 5 minuti
mer 27 mag 2015 12:12 ~ ultimo agg. 29 mag 15:53
Facebook Whatsapp Telegram Twitter
Print Friendly, PDF & Email
Tempo di lettura 5 min Visualizzazioni 6.593
Facebook Twitter
Print Friendly, PDF & Email

Angelo Palmas e Ivano Pastore saranno rispettivamente direttore generale e direttore sportivo dell’AC Rimini 1912 per altri due anni. Marco Cari non sarà invece più il tecnico dei biancorossi. Questa mattina nella sala stampa dello stadio “Romeo Neri”è stato presentato l’organigramma della stagione 2015-2016.

“Oggi per me inizia ufficialmente la stagione 2015-2016 – attacca il presidente dell’AC Rimini 1912, Fabrizio De Meis . Per la prima volta possiamo programmare e la nostra programmazione inizia da Angelo Palmas direttore generale e Ivano Pastore direttore sportivo, entrambi fino al 2016-2017. Non vi dico quanto sia soddisfatto… Il ruolo che hanno avuto loro, al di là dei meriti della squadra, è stato determinante. Hanno svolto un lavoro straordinario.

L’obiettivo è quello di poter programmare una squadra che nel tempo, che ci auguriamo sia il più breve possibile, possa competere per i primi posti nella categoria. Ritengo sia molto difficile il primo anno, perché dovremo confrontarci con una categoria ben diversa da quella che abbiamo fatto quest’anno. Sicuramente non andiamo in Legapro per fare da comparsa perché non rientra nel DNA di questa società e di questi dirigenti, ma con la volontà di costruire una squadra che possa aspirare alle prime posizioni”.

“Ci vediamo dopo un anno in cui abbiamo centrato l’obiettivo di portare il Rimini in una categoria più consona a questa città – le prime parole del confermato Angelo Palmas. Ringrazio il presidente perché in relazione alla mia conferma non si parla solo di risultato sportivo. Questa società ha continuato a lavorare, anche se negli ultimi mesi si è parlato poco del futuro, del programma. Ma da quando c’è stata la matematica promozione abbiamo cominciato a lavorare su tutto quello che riguarda la programmazione a livello logistico e organizzativo. Con Marco Ravelli abbiamo già scelto il ritiro, che sarà diviso in tre fasi. Le date saranno legate alla Legapro, direi il 19-20 luglio, ma potrebbe essere qualche giorno prima o qualche giorno dopo.

Capitolo materiale sportivo: l’anno scorso Givova ha messo in piedi in tempi brevissimi il materiale, quest’anno abbiamo avuto diverse richieste. Questo vuol dire che il brand Rimini ha un suo valore. Penso che da qui a pochi giorni chiuderemo con una grande azienda per i prossimi tre anni. Si lavorerà ad una personalizzazione del marchio.

Tante cose bisogna fare per essere competitivi. L’entusiasmo che si è creato attorno a questa squadra e a questo presidente, che ha trasmesso la sua passione e rappresenta il presidente-tifosi che oggi non c’è più, è stato contagioso. Gli incontri con l’imprenditoria locale stanno andando bene, non lo nascondo. Il calcio ha dei costi e ha bisogno di innesti continui dal punto di vista economico. Il nostro non è un pianto, ma dobbiamo avere dei parametri, senza vendere fumo. Sul campo noi dobbiamo avere come obiettivo unico conservare la categoria conquistata”.

Tocca poi al DS, Ivano Pastore: “Rieccoci, dopo un anno. Vi sarete accorti che non mi piace parlare molto. Ringrazio il presidente per avermi dato la possibilità di continuare un progetto su scala pluriennale. Con il presidente ci siamo visti un paio di volte per parlare, ma era giusto (glielo avevo chiesto io) non parlare del futuro. Adesso abbiamo deciso di accelerare i tempi e mettere nero su bianco, anche se i contratti ancora non ci sono. Ma in questi casi basta una stretta di mano.

Voglio ringraziare tutto il gruppo dell’anno scorso che ha portato a compimento una missione. Un anno fa noi non avevamo un progetto, ma un obiettivo: quello di vincere il campionato. Non potevamo costruire, ma vincere. E ringrazio tutti, dal mister al magazziniere, per quello che ci hanno dato.

Ieri ho chiamato mister Marco Cari e gli ho comunicato che non farà parte del nuovo progetto tecnico. Quest’anno partiremo con un nuovo progetto e abbiamo deciso di puntare su un profilo diverso da quello del mister, che stimo e al quale sono legato anche da un rapporto di amicizia. Il profilo che stiamo cercando è quello di un allenatore giovane che abbia qualche esperienza in Legapro. Il nostro è soltanto un cambio di strategia.

Per quanto concerne i giocatori, se dovessi decidere col cuore li confermerei tutti. Ma le squadre, come vi ho detto l’anno scorso, si costruiscono in simbiosi con l’allenatore: molti dovranno aspettare. Sceglieremo prima l’allenatore e con lui valuteremo quale parte del gruppo confermare e quale non confermare. Poi dovremo aspettare che vengano decise le regole della Legapro 2015/2016. Cercheremo di portare giocatori che possano far bene in questa piazza. Devono venire uomini che abbiano senso di appartenenza.

Parto dai giovani, che sono un patrimonio che va valorizzato: parlo di Berardi, di Dini e dei giovani che torneranno alla base. Con l’allenatore valuteremo quali giovani possano fare al caso del suo modulo.

Ricchiuti penso abbia dato dimostrazione nelle partite giocate, che non sono state poche, di essere sempre ad ottimi livelli. Adrian è uno dei primi con i quali parleremo”.

“Abbiamo un budget di partenza che abbiamo definito, e che non diciamo a nessuno, che crediamo sia sufficiente per centrare l’obiettivo di quest’anno, che è quello di fare un buon campionato, di mettere le basi – riprende la parola De Meis -. Non siamo sicuramente nei budget di prima fascia. Dobbiamo parlare anche di opportunità, per cui ci sono giocatori importanti per cui vale la pena sforare il budget.

Avevamo l’obiettivo di tornare in una categoria dalla quale il Rimini mancava da quasi 10 anni. Giocheremo con Pisa, Ascoli, società che scendono dalla B. Ogni partita sarà una battaglia, noi andiamo per dire la nostra. Poi, magari ci sono squadre che hanno programmato da tre anni. Noi dobbiamo essere capaci come società, gruppo di lavoro e responsabili dell’area tecnica di colmare questo gap il prima possibile. Abbiamo un budget di base, ma poi vediamo l’estate cosa succede. Parlare oggi di una squadra da confermare non conoscendo le regole non è possibile”.

“Parlare oggi di giocatori confermati o non confermati non credo sia possibile – gli fa eco Pastore -. Per il tecnico credo che nel giro di una decina di giorni dirò al presidente 2-3 nomi, poi la scelta dovrà essere condivisa da tutti. Sperando che in questo lasso di tempo ci sia qualche certezza in più”.

“Se gli sponsor diventano tanti, se invece di fare mille abbonati (che sono già tantissimi) magari ne facciamo duemila, se troviamo anziché 7 imprenditori qualcuno in più che dovesse entrare e darci una mano credendo nel progetto sportivo, perché il budget non è solo legato alla prima squadra, vedremo. Il budget più aumenta più ci permette di mettere soldi a disposizione – aggiunge Palmas . Ho parlato con l’assessore Brasini anche l’altra sera. L’idea è quella di trovare il modo di far vivere il Romeo Neri 7 giorni su 7. Far allenare qui la squadra, far giocare qui i ragazzi delle giovanili. Dobbiamo vedere come confezionare questa possibilità. I tempi non sono lunghi. Dovrebbero finire per tempo i lavori. A me basta che il 30 giugno mi dicano che il 2 agosto posso venire qui allo stadio”. 

Si apre poi il capitolo debito pregresso. “Ogni anno per 7 anni io devo mettere a budget 150mila euro per la spalmatura dell’Iva del pregresso” dice Palmas.

Continua De Meis: “Premetto che in un anno abbiamo appianato il 70% dei debiti pregressi. La cosa che mi trasmette più amarezza è l’atteggiamento di alcuni imprenditori che tra l’altro dicono di voler bene al Rimini. Se il Rimini fosse fallito questi signori avrebbero preso zero. Il fatto che siamo riusciti a salvare il Rimini ha permesso loro di prendere soldi che altrimenti non avrebbero preso. La cosa vergognosa è che tanti imprenditori si sono comportati nei confronti di questa società in maniera indegna. Quando parlo della situazione pregressa mi prendo le mie responsabilità: non sono stato bravo a non prendere una fregatura. Mi sono ritrovato con tanti avvoltoi. Quello che dispiace è che in tante situazioni è venuto meno il rispetto”.

De Meis aggiunge: “Raccogliere pubblicità è quello che fanno tutte le società, compreso il Barcellona. E’ chiaro che se ci sono cento imprenditori che sostengono il Rimini il Rimini potrà essere più forte.

Noi a fine maggio siamo avanti, stiamo procedendo come un treno spedito. Non solo non siamo indietro con le tempistiche, ma siamo avanti”.