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Politica Rimini

Unioni Civili. Mauro (NCD-FI): non si promuovono così i diritti

In foto: Gennaro Mauro
Gennaro Mauro
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
gio 2 apr 2015 15:38
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Per il capogruppo di NCD-FI Gennaro Mauro il regolamento sul registro delle Unioni Civili, approvato ieri in commissione e atteso dopo pasqua dal passaggio in Consiglio Comunale, è una fuga in avanti intempestiva ma anche inefficace. Un provvedimento, spiega Mauro, “che non introduce alcuna novità in tema dei diritti alla persona umana, non li amplia, che ha come conseguenza quella di schedare le persone che vivono insieme con un vincolo affettivo”.

Tecnicamente, spiega Mauro, “questa delibera è in palese contrasto con la legislazione nazionale e non garantisce il diritto alla riservatezza, in quanto viene chiesto alle persone di esternare la sussistenza di vincoli affettivi e anche il proprio orientamento sessuale, quando l’articolo 4 del dpr 223/89 definisce la famiglia agli effetti anagrafici l’insieme delle persone coabitanti nello stesso alloggio, senza considerare le motivazioni che inducono alla coabitazione. Inoltre il provvedimento è suscettibile di creare discriminazioni con i cittadini che coabitano e non ritengono di doversi schedare nei registri.  Per questa ragione pur esprimendo la completa contrarietà al provvedimento cercheremo di emendare il testo della delibera per consentire l’equiparazione degli iscritti ai registri con tutti i restanti cittadini riminesi che coabitano nello stesso alloggio”.

E dietro l’approvazione da parte di maggioranza e 5 Stelle ci sarebbe il tentativo di istituire una “famiglia mediatica allargata” per poi perseguire ulteriori obiettivi. “Dal centrodestra riteniamo che sia giusto auspicare maggiori diritti per le persone che pongono in essere coppie di fatto anche dello stesso sesso, ma siamo dell’opinione che non sia possibile un’equiparazione con la famiglia naturale composta da un uomo e una donna unita con vincoli stabili e garantita dall’accettazione dei diritti e doveri sanciti dal codice civile”.

“Riteniamo che sia un provvedimento intempestivo, considerato che il legislatore nazionale è alle prese con la predisposizione di un testo di legge che interviene sui diritti di natura patrimoniale. Non Gnassi ma solo il parlamento potrà legiferare sul diritto alla pensione di reversibilità in caso di morte di uno dei due componenti della coppia, sull’eredità o sul diritto di abitazione”.