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Politica Rimini

TPL. Renzi (FdI): troppe questioni ancora senza risposta

In foto: Gioenzo Renzi
Gioenzo Renzi
di Maurizio Ceccarini   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
dom 18 gen 2015 10:19
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Troppe questioni alle quali non è stata data risposta. Dopo la commissione consiliare sul futuro assetto delle aziende del trasporto pubblico in Romagna il consigliere comunale di Fratelli d’Italia Gioenzo Renzi che afferma: invece di ridurre i costi, si moltiplicano le agenzie. E mette in fila i punti sui quali ritiene ancora latenti le risposte. Come premessa, Renzi ricorda che Brasini a sostegno dello sdoppiamento di Agenzia Mobilità Rimini nella Agenzia Mobilità Romagnola Srl e nella Società degli Asset riminese-M.P.R.ha citato e lo studio della Ferretti Consulting: studio che sottolinea proprio la priorità di risolvere i nodi essenziali in carico alle attuali Agenzie.

Le questioni poste da Renzi:

1) Reperimento delle risorse finanziarie da AM per l’apporto di capitale in dotazione alla nuova Agenzia Mobilità Romagnola;

2) Debito di AM verso Start Romagna che ammonterebbe a circa 6 milioni e sulla transazione in corso fra AM e Gestore;

3) Vendita dalla Società degli Asset riminese dell’immobile di Via C.Alberto Dalla Chiesa , valutato 4 milioni , alla Start Romagna, che lo ha in affitto, con un residuo debito da coprire di 2 milioni. Operazione non gradita a Start Romagna, interessata ad una nuova area, lontano dalle residenze, per realizzare un nuovo deposito automezzi, uffici, officina, l’installazione del rifornimento a metano.

4) La società degli Asset , con la vendita del suddetto immobile, ovviamente non avrà più l’affitto come entrata e tanto meno potrà considerare, come previsto, l’aumento dell’affitto da 300.000 euro a 1.350.000 euro per coprire il disavanzo della società di 920.000 euro;

5) La Società degli Asset dovrà a breve contrarre un mutuo, se fattibile, per finanziare il TRC e fare fronte alle le altre necessità finanziarie.

Sempre, in base alle simulazioni della “Ferretti Consulting” il costo annuo dell’Agenzia Mobilità Romagnola, al netto dei contributi regionali, da coprire a carico degli Enti Locali è di 1.303.045 euro, di cui a carico dei Comuni della Provincia di Rimini 423.293 euro, di FC 498.770 euro, di RA 380.982 euro..

La Società degli Asset riminese ( P.M.R.) avrà da subito un disavanzo di 920.000 euro per gli anni 2015 e 2016, che i soci dovranno coprire con i propri contributi .

Questo il quadro dei disavanzi e dei fabbisogni finanziari a cui dovranno fare fronte le Agenzie e i Comuni dei bacini di appartenenza.

L’Assessore Brasini si è limitato a rispondere che i deficit delle società di trasporto pubblico sono strutturali e il bacino romagnolo è ottimale per realizzare le economie di scala sia per il soggetto gestore che il soggetto regolatore.

Quando, Carlo Cottarelli, Commissario Straordinario per la revisione della spesa, sostiene che nel TPL “ al contrario degli altri servizi pubblici a rete, le economie di scala sono moderate e si verifichino in corrispondenza di bassi livelli di dimensioni “.
Mentre, le recenti norme statali sulle società pubbliche evidenziano chiaramente la volontà di ridurre il loro numero e i loro costi. Secondo la Legge di Stabilità 2015 ciascun Ente locale deve approvare in Consiglio Comunale entro il 31.3.2015 un piano di razionalizzazione dei costi delle sue società partecipate .

Anche perché dai dati forniti da AM, il costo complessivo del contratto di servizio AM/ Start Romagna nel bacino della provincia di Rimini per gli anni 2012 e 2013 risulta sempre di 19,5 milioni, per cui un intervento sui costi sarebbe essenziale:

Incominciando ad eliminare i “ fuori servizio” con uno spreco nel riminese di circa 1 milione di euro ( 2 milioni nei tre bacini RN-RA-FC secondo il Direttore Generale di Start Romagna) dovuti agli autobus che raggiungono “vuoti” le località di partenza del servizio con il ripristino del parcheggio degli autobus in zona.

Adottando misure incisive per eliminare l’evasione tariffaria o del biglietto, non inferiore al 15%, che solo nel riminese comporta un minore introito di almeno 1.500.000 euro, installando ad esempio i “tornelli “.

Dinnanzi all’aumento dei costi a km degli autobus da 2,41 euro a 2,66 euro dal 2010 al 2013 a causa della diminuzione della velocità commerciale degli autobus, o per la congestione del traffico privato ma, anche per la sosta indisciplinata e selvaggia dei veicoli sulle strade, nei box di fermata, che causa ritardi agli utenti e l’inaccessibilità ai disabili, si deve fare rispettare con fermezza la denuncia degli autisti in particolare sulla linea Rimini- Riccione e viceversa.

Anziché ridurre i costi, Start Romagna nel bacino riminese è ricorsa agli aumenti tariffari, di gran lunga superiori al tasso di inflazione annuo, con il rincaro di circa il 15% degli abbonamenti agli studenti e degli abbonamenti annui urbano famigliari, che non favoriscono certo il ricorso al trasporto pubblico e l’aumento dei passeggeri .