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Attualità Rimini

Sciopero generale. Un migliaio in piazza contro il jobs act

di Lucia Renati   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
ven 12 dic 2014 15:50 ~ ultimo agg. 13 dic 16:23
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Circa un migliaio di persone oggi ha aderito a Rimini alla manifestazione per lo sciopero generale convocato da CGIL e Uil contro jobs act e legge di stabilità.
A Rimini il corteo è partito dall’Arco d’Augusto passando per via bastioni orientali, via Castelfidardo, Piazza tre Martiri e finendo in piazza Cavour, dove hanno parlato il segretario della Cgil di Rimini Graziano Urbinati, il segretario territoriale Uil Giuseppina Morolli e il segretario nazionale della UIL TUCS Brunetto Boco oltre a rappresentanti della società civile, come gli studenti, e i delegati sindacali di diverse realtà.

I fischietti insistenti, annunciano l’arrivo del corteo. Nel cielo su piazza cavour si stagliano enormi palloncini rossi e blu, i colori di Cgil e Uil. All’arrivo in piazza, per i discorsi dei segretari provinciali e del segretario nazionale Uiltucs, in testa ci sono 13 lettere che unite scrivono: ‘Lavoro e Onestà’. Graziano Urbinati della Cgil di Rimini, nel suo discorso insiste sui disoccupati che partorirà la riforma del jobs act e la cancellazione dell’articolo 18: a Rimini circa 4.000. E poi ‘800 passaggi di proprietà negli alberghi e San Marino cassaforte della mafia, come è emerso in questi giorni nell’ambito dello scandalo ‘mafia Capitale’.

Nessun momento di tensione. Solo lavoratori e pensionati dietro gli striscioni della Fiom e delle Rsu dell’azienda Valentini, della Scm , dei dipendenti di Zara, delle officine locomotive e dei centri per l’Impiego della provincia (precari anche loro, che non sanno cosa succederà al 31 Dicembre 2014, quando scadranno i loro contratti e la Provincia sparirà definitivamente). Poi la richiesta di aprire un tavolo provinciale su ogni crisi in corso, dall’Ausl all’aeroporto. Infine, il segretario nazionale Uiltucs, Brunetto Boco dalla scalinata che si affaccia sulla piazza, nel suo discorso riaffida ai numeri il compito di descrivere la situazione dell’Italia di oggi: tre milioni di persone senza lavoro e il 45% di disoccupazione giovanile ‘si sciopera contro la rassegnazione e contro la povertà imposta. Questa è l’Italia degli ignoranti’.