Concessioni demaniali. Colpo di spugna del Governo, Pizzolante: noi non votiamo
Archiviata la stagione estiva, per i balneari si preannuncia un autunno di proteste. Il tema è sempre lo stesso: le concessioni di spiaggia con l’Europa che da tempo ha chiesto lo stop al rinnovo automatico e l’Italia che fatica a trovare la soluzione. A rimescolare le carte di una riforma che sembrava aver trovato il sostegno di politica e categorie è arrivato ora il disegno di legge del sottosegretario Gozi e del ministro Lanzetta che prevede la messa all’asta delle spiagge già dal 2017 (e non dal 2020) e l’assegnazione a chi propone gli investimenti maggiori. Un sistema che, secondo l’onorevole Sergio Pizzolante del Nuovo Centro Destra, non riconoscendo alcun premio a quanto messo sul piatto negli anni dai concessionari uscenti finirebbe col mettere in ginocchio 30mila imprese. Favorendo i grandi gruppi.
“Un anno fa, nella legge di stabilità, avevamo già deciso tutto – spiega Pizzolante al microfono della trasmissione Tempo Reale (Radio Icaro – Icaro Tv) – ma se poi ci si mettono di traverso la regione Emilia Romagna e il sindaco di Rimini e il ministro Orlando, loro portavoce, blocca la riforma in consiglio dei ministri io cosa posso farci? Adesso sembra che questo ‘orribile’ disegno di legge il Governo lo voglia presentare già la prossima settimana. Ma noi non lo voteremo, il Partito Democratico i voti se li dovrà andare a prendere da qualche altra parte.”
Intanto sabato al SUN, in Fiera a Rimini, i balneari discuteranno di queste ultime novità e decideranno per eventuali manifestazioni di protesta.