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In Italia triplicati gli orti urbani, una risposta alla crisi

di Stefano Rossini   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
lun 1 set 2014 12:41
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Mai così tante aree verdi sono state destinate a orti pubblici. È quanto emerge da un’analisi di Coldiretti da cui risulta che nel 2013 gli orti urbani in Italia sono triplicati rispetto al 2011 passando da 1,1 milioni di metri quadri a 3,3. Si tratta di una risposta alla crescente domanda di verde anche nelle città che complice la crisi spinge un italiano su quattro alla coltivazione fai da te per uso domestico.

 

“Le coltivazioni degli orti urbani – sottolinea Coldiretti – non hanno scopo di lucro, i terreni sono assegnati in comodato ai cittadini richiedenti e forniscono prodotti destinati al consumo familiare”. Oltre a rappresentare un aiuto per le famiglie in difficoltà e ad avere un valore didattico, gli orti concorrono a preservare aree verdi interstiziali tra quelle edificate per lo più incolte e destinate all’abbandono e al degrado. “Se a livello nazionale – precisa Coldiretti – praticamente la metà delle amministrazioni comunali capoluoghi di provincia nel 2013 hanno messo a disposizione orti urbani per la cittadinanza, esiste una forte polarizzazione regionale con la percentuale che sale all’81 per cento nelle città del Nord (oltre che a Torino, superfici consistenti sono dedicate anche a Bologna e Parma, entrambe intorno ai 155 mila metri quadrati), meno di due città capoluogo su tre al Centro Italia hanno orti urbani, mentre nel Mezzogiorno sono presenti solo a Napoli, Andria, Barletta, Palermo e Nuoro, secondo l’Istat.

“Una tendenza che – precisa Coldiretti – si accompagna anche da un diverso uso anche del verde privato con i giardini e i balconi delle abitazioni che sempre più spesso lasciano spazio ad orti per la produzione ‘fai da te’ di lattuga, pomodori, piante aromatiche, peperoncini, zucchine, melanzane, ma anche di piselli, fagioli fave e ceci da raccogliere all’occorrenza. Con la crisi fare l’orto è diventato – sostiene la Coldiretti – una tendenza assai diffusa che ha raccolto molti appassionati che possono oggi scegliere tra le tante innovazioni presenti sul mercato anche a seconda dello spazio disponibile. Dall’orto portatile a quello verticale, dall’orto ‘riciclabile’ a quello in terrazzo, da quello rialzato a quello didattico, ma anche l’orto urbano e le tecniche di ‘guerrilla gardening’ che possono essere adottate da quanti non hanno spazi disponibili per piantare ortaggi e frutta nei terreni nei centri delle città”.

Ma chi sono gli hobby farmers? Secondo Coldiretti sono una fascia di popolazione composta da giovani e anziani, da esperti e nuovi appassionati che coltivano piccoli appezzamenti familiari, strisce di terra lungo ferrovie, parchi e campi di calcio, balconi e terrazzi arredati con vasi di diverse dimensione o piccole aree con acqua e sgabuzzino per gli attrezzi messe a disposizione dai comuni in cambio di affitti simbolici. E proprio per aiutare i neofiti è nata una rete di personal trainer dell’orto grazie alla fondazione Campagna Amica promossa da Coldiretti e composta da aziende vivaistiche che danno consigli pratici e indicazioni su dove rifornirsi di terra, vasi, concime, attrezzi, reti per delimitare le piantine, sostegni vari, sementi e piantine.

 

fonte: sociale.emilia-romagna