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AgevolanDay: una giornata fuori famiglia

di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 4 minuti
lun 8 set 2014 13:08
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L’Associazione Agevolando ONLUS insieme alla Fondazione San Giuseppe ha promosso “AgevolanDay. La festa dei ragazzi che (per un po’) non vivono nella loro famiglia”. Lo scorso 31 Agosto allo Stadio del Nuoto di Riccione ragazzi, educatori e volontari di tutta l’Emilia-Romagna e non solo si sono ritrovati per una giornata in cui veicolare messaggi educativi attraverso lo sport e il divertimento.

 

Un’associazione, Agevolando, nata da solo qualche anno ma che cresce ogni giorno di più. Quasi 100 ragazzi che stanno vivendo o hanno vissuto un percorso in comunità di accoglienza e che provengono da ogni parte del mondo: dal Marocco al Bangladesh, dall’Italia al Senegal, dalla Colombia alla Tunisia. Un gruppo di educatori che mette con pazienza e amore a disposizione una domenica pomeriggio per stare insieme ai ragazzi. Sei squadre di calcetto agguerritissime in arrivo da Ferrara, Bologna, Cesena e Rimini. Un nutrito ed entusiasta gruppo di volontari di Rimini ma anche di Bologna e Trento. Un luogo bellissimo, lo Stadio del Nuoto di Riccione, che ci ospita gratuitamente per darci l’opportunità di realizzare questa iniziativa.

Tutti questi tasselli danno vita insieme a quel mosaico coloratissimo e un po’ caotico che è “AgevolanDay”, la festa nazionale dei ragazzi che (per un po’) non vivono nella loro famiglia. Giunta alla sua quinta edizione questa festa itinerante ha scelto come destinazione quest’anno la Provincia di Rimini, dove da più di un anno è nata una vivace sede dell’Associazione grazie alla collaborazione con la Fondazione San Giuseppe per l’Aiuto Materno e Infantile ONLUS.

Qualche tessera del nostro mosaico nella giornata era sbagliata o è andata persa: è normale, in una festa di questo tipo, gli imprevisti non mancano.

Ma alcuni tasselli invece si sono inseriti a meraviglia: a partire dalla incantevole giornata di sole, merce rara in un’Estate così meteorologicamente imprevedibile.

 

agevolando riccioneAlla fine della giornata la squadra risultata vincitrice del torneo di calcetto è stata la squadra “Boccio” di Bologna, al cui interno è stato anche premiato il miglior marcatore. Seconda classificata la squadra “Se potessi” dei padroni di casa riminesi e al terzo posto i “Rainbow boys”, ancora da Bologna.

Premi speciali anche al miglior portiere, al più giovane capitano e, soprattutto, al giocatore che ha mostrato maggiore fair play in campo. A dimostrazione che anche lo sport è un mediatore efficacissimo per veicolare messaggi positivi.

La gara di torte ha visto invece trionfare la torta “Mimosa” della cooperativa Arkè di Cesena, seguita dal rotolo alla nutella di Rimini e infine ancora Cesena con il suo dolce alla frutta, ricetta doc tunisina.

E poi grazie a due giovani rapper di Ferrara e a due di Cesena non è mancata alla giornata la colonna sonora: fatta di musica e parole composte dai ragazzi stessi che ci hanno emozionato, divertito, commosso.

E ancora balli, gare di nuoto in piscina, colori per il viso, un set fotografico a tema (“Tipi da spiaggia”) e tutto quello che la creatività e la fantasia ci hanno suggerito per colorare questa giornata.

Per Federico Zullo, presidente di Agevolando: “Questa edizione la ricorderemo per tante cose: il rinvio, il bagno in piscina, il grande lavoro dei volontari riminesi, i cantanti, la squadra vincitrice…e, in generale, come un ulteriore successo della squadra agevolante”.

Un grande pedagogista italiano, Piero Bertolini, suggeriva l’importanza di quella che ha definito “pedagogia dell’esperienza” per il lavoro educativo con i ragazzi considerati più “difficili”: perché far vivere loro esperienze positive, diverse dall’ordinario, che possano lasciare un “buon ricordo” è una delle strade più efficaci per offrire un’alternativa a percorsi spesso già molto compromessi o apparentemente segnati.

 

agevolando riccioneE aldilà della narrazione sono proprio i volti dei ragazzi a restituirci il senso di giornate come queste: volti sorridenti, buffi, arrabbiati, a volte polemici, a volte dolcissimi. Il senso di appartenenza che si respira in queste giornate, la multiculturalità, la straordinaria capacità che i ragazzi hanno di riconoscersi e sentirsi solidali l’un con l’altro nella condivisione di percorsi dolorosi e complessi.

E insieme a loro i volti degli educatori, che fanno il lavoro più bello e difficile del mondo, e dei volontari: una grande dimostrazione di cuore, entusiasmo, impegno, passione.

Infine la generosità e la solidarietà di chi non fa il nostro mestiere e non conosce l’universo difficile e affascinante dei ragazzi in comunità ma che sceglie di mettersi in gioco e dare il proprio contributo: le istituzioni (Provincia di Rimini, Comune di Rimini, Comune di Riccione) che hanno concesso il patrocinio all’iniziativa, Banca Malatestiana, sponsor ufficiale della giornata di cui ha condiviso gli scopi con grande sensibilità, la Piscina Comunale di Riccione e lo Stadio del Nuoto che, come già detto, ci hanno accolti gratuitamente, l’Associazione Fya Riccione 33 Villaggi che ci ha concesso l’utilizzo dei campi da calcetto.

Più che istituzioni, persone che hanno mostrato disponibilità e curiosità.

E ancora: giovani che si sono lanciati nell’avventura di fare gli arbitri, chi ha raccolto le iscrizioni e collaborato a tutta la fase preparatoria, chi ha presentato, gli educatori della Fondazione San Giuseppe e del Centro Giovani “RM25”, un albergo di Rimini – l’Hotel Brezza – che ha ospitato gratuitamente i volontari, il bar nei pressi del campo da calcetto che ha sopportato tutto il giorno la nostra allegra confusione e ci ha regalato alla fine anche un vassoio di dolci.

Perché in fondo, parafrasando Trilussa, la solidarietà (come la felicità)…è una piccola cosa.

 

Silvia Sanchini