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Icaro Sport

San Marino Campione d'Europa. Lunedì sera la festa allo stadio di Serravalle

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dom 10 ago 2014 21:16 ~ ultimo agg. 00:00
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Il sapore del successo lo vedi in quei volti che prima della premiazione ufficiale, pochi minuti dopo l’ultimo out di gara3, popolano il prato dello stadio. C’è l’ovvia felicità, e ci mancherebbe, per una vittoria straordinaria, ma c’è anche tanta serenità. Quella serenità e quella tranquillità di chi ha potuto assaporare in pieno il successo in tutti i suoi aspetti.

Per Doriano Bindi, dopo il tris di scudetti consecutivi, ora ecco anche la terza Coppa dei Campioni, la terza European Cup. Che poi sarebbe la stessa cosa…
“Dopo quello svantaggio, quello 0-1 al primo inning, abbiamo recuperato alla seconda ripresa. Siamo stati capaci – racconta il manager Campione d’Europa – di rimontare Rimini e di andare subito avanti 4-1, dopo indubbiamente è stato tutto più facile. Non era finita, sia chiaro. Ne eravamo consapevoli: se Guerra avesse
avuto un calo, la partita si sarebbe potuto riaprire in un attimo. Invece è stato un grande, ha lanciato sei riprese molto bene e poi c’è stato il rilievo di ‘Cubi’. Ha preso dei punti, è vero, ma il vantaggio da gestire era ampio e alla fine è andato tutto bene”.

Come mai Guerra da partente?
“L’ha chiesto lui, ci ha detto ‘io posso lanciare’. Come successo un anno fa con Magrane, se un giocatore del genere si sente di poter lanciare, allora io lo faccio giocare. Se poi la mossa non avesse funzionato, saremmo stati pronti a inserire qualcun altro. Alla fine comunque è andata alla grande”.

Gara2 è stata pazzesca, al limiti dell’assurdo. Stavate per completare una rimonta grandiosa, fino a che punto ci credevate?
“Ci credevamo eccome. Un punto sotto, un solo out e Ramos in battuta. Stavamo per completare la
rimonta. Purtroppo non è andata così, Rimini ha fatto una buona giocata difensiva e siamo andati alla terza partita 24 ore dopo. È comunque andata bene anche in questa maniera”.

La consueta capacità di reazione della T&A…
“Questo è un gruppo fantastico. Anche in gara2 abbiamo fatto dei buoni turni contro Marquez, facendolo lavorare parecchio e portandolo complessivamente a 128 lanci in sette riprese. In gara3 abbiamo mostrato grande capacità di reazione, oltre che tanta concentrazione in ogni momento della gara, dal primo al nono inning”.

Quanto è diversa la felicità per uno Scudetto da quella per una Coppa dei Campioni?
“Ha un sapore differente, quest’anno ancora di più perché abbiamo la possibilità di giocare le Asia Series. Un torneo molto importante e interessante, speriamo di fare una bella figura perché sarà una grande esperienza”.

Vuole elogiare in particolare qualche singolo per questa impresa?
“La vittoria è del gruppo, in questa squadra i singoli non esistono. Con i singoli non vinci i campionati e le coppe”.

Due partite vinte a distanza di 48 ore l’una dall’altra, un braccio bionico e un’importanza cruciale nell’economia di questa finale: Junior Guerra è stata una carta vincente importantissima per la T&A nella cavalcata verso la conquista della Coppa. Per il pitcher 7.1 inning con un punto subito in gara1 (104 lanci) e 6 inning in gara3 ancora con un punto subito (71 lanci). Meritato il trofeo di miglior lanciatore di questa finale.
“Prima di gara3 ho detto a Doriano che mi sentivo bene, questa era partita molto importante e volevo giocarla. Gli ho detto ‘Dammi la palla, farò il massimo’. Che dire, è andata bene e sono contento per questo. Questa squadra è anche un gruppo fantastico e la festa finale è meritata. Sì, penso che abbiamo meritato di vincere la Coppa. È una grande gioia per tutti noi e per il lavoro che abbiamo portato avanti durante l’anno. Non è facile esprimere il massimo in una competizione di tre giorni, ma la squadra c’è riuscita e adesso la Coppa è lì, è nostra”.

In gara3 non poteva mancare la firma del “padrino”. Jairo Ramos, a sigillare una vittoria della quale si sentiva già il profumo, ha ripreso le buone abitudini che, ogni volta che si presenta nel box, lo rendono pericoloso per avversari e benzinaio di Serravalle. All’8° inning di sabato sera ecco il solito splendido giro di mazza ed ecco anche una scena rivista tante volte, ma che in ogni occasione emoziona come se fosse la
prima. Fuoricampo, con palla a scavalcare le recinzioni a destra e a perdersi nella notte sammarinese.
Jairo, quanto sono vicine e paragonabili le emozioni dello Scudetto rispetto a quelle della Coppa?
“Si tratta sempre di vincere qualcosa di importante e quindi le emozioni ci sono e lo stiamo provando in questi momenti, nel dopogara e, sono sicuro, anche nei prossimi giorni. È stato davvero un peccato buttar via la finale scudetto una settimana fa a Parma, ma i propositi di inizio stagione erano quelli di puntare forte sulla Coppa e direi che abbiamo portato a termine la missione. Siamo contenti per questo”.

Le Asia Series sono state una motivazione in più?
“Sì, avere la possibilità di partecipare a una manifestazione del genere di sicuro può averci caricato ulteriormente. Già ad aprile sapevamo di questa possibilità: dell’opportunità, vincendo la Coppa, di poter viaggiare in Asia per quella competizione”.

Dopo gara2 avete reagito alla grande. Cos’ha questa squadra di speciale?
“Bisogna dimenticarsi di quello che è stato. Gara2 è stata persa, sapevamo di doverla rimuovere dalle nostre teste e di guardare avanti a quello che sarebbe successo 24 ore dopo. Non si può tornare indietro, inutile rivangare quello che è stato e pensarci troppo. Bisogna concentrarsi sull’obiettivo successivo, è questa la chiave”.

Come avete vissuto questa gara3?
“Rimini ha fatto un punto all’inizio, ma non ci siamo demoralizzati. Sapevamo che, se fossimo riusciti in breve a raggiungerli e superarli, avremmo avuto grossi vantaggi. Avevamo fiducia nei nostri lanciatori e sapevamo che avrebbero fatto un ottimo lavoro sul monte, come poi è stato. Avevamo Guerra, Cubillan, c’era a disposizione anche Teran e pure tutti gli altri. Credevamo nei nostri pitcher”.

Poi c’è quel fuoricampo di un certo Ramos all’8° inning…
“Bisogna star lì con la testa fino alla fine. Anche se si può contare su un vantaggio consistente, in fondo in quel momento eravamo avanti 8-3, si deve lavorare per aumentare la forbice. Lo spirito è quello di dare il meglio in ogni turno in battuta. In gara2 stavamo per recuperare lo svantaggio di quattro punti, non
volevamo vivere sulla nostra pelle una rimonta di Rimini. Fino al 27° out non si può dare per vinta nessuna partita, è il baseball. Ho 43 anni ed è da un pezzo che gioco così. Fino alla fine, fino al 27° out”.

La T&A San Marino Baseball invita tutti gli appassionati e i tifosi alla grande festa di domani, lunedì sera, allo stadio di Serravalle. Dalle 21 celebreremo con torta e spumante insieme a squadra e staff la splendida vittoria in European Cup che ha regalato il terzo titolo continentale ai nostri colori.

Loriano Zannoni
Ufficio stampa T&A San Marino Baseball