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Riccione Turismo

Indagine Riccione Turismo: segnali positivi ma bisogna innovare, non svendere

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mar 1 lug 2014 17:04 ~ ultimo agg. 00:00
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le previsioni sulla stagione estiva 2014 rispetto al 2013, l’andamento del mese di giugno, il tasso di occupazione, il ricavo medio, l’andamento della domanda, la provenienza della domanda.
In sintesi, si registra domanda in aumento, prenotazioni in leggero aumento ma vince solo chi innova.
Sul fronte estero, lavorano le strutture a 4 stelle, i 3 stelle solo nelle ali di stagione. Ma c’è ancora molto da fare.

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La sintesi della ricerca:

Nello specifico il campione scelto per le interviste è stato così composto:

· Hotel 2 stelle ð 30%

· Hotel 3 stelle ð 40%

· Hotel 4 e 5 stelle ð 30%

Le interviste telefoniche sono state svolte tra il 20 ed il 23 giugno compresi.

Dal sondaggio è emerso che il 68% delle strutture intervistate manifesta un’aspettativa sull’andamento della stagione 2014 in linea o migliore rispetto alla stagione 2013.

Dato confortato anche dal giudizio su giugno in cui il 64% dichiara di aver registrato risultati uguali o migliori rispetto al 2013. In particolare emerge che nelle strutture, indipendentemente dalle stelle, che si sono rinnovate, che investono sul prodotto, sui servizi, sulla comunicazione il rapporto tra domanda e tasso di conversione è elevato. All’interno della categoria 3 stelle, arriva un segnale positivo soprattutto dagli hotel che si posizionano nella fascia 3 stelle sup dove domanda, tasso di occupazione e ricavo medio sono aumentati rispetto al 2013.

La stagione 2014 non sarà certamente facile ma sarà una stagione che, con grande probabilità, si chiuderà per molte strutture con risultati migliori sia per occupazione che per ricavo medio.

Un dato altrettanto importante emerso durante l’indagine è determinato dal fatto che le situazioni più negative si sono registrate quando si è tentato di vendere le vacanze a prezzi bassi.

Come è infatti emerso, la domanda è presente ma si manifesta sempre più sotto data. Riccione risulta essere ancora una destinazione appetibile e ricercata dal turista che è disponibile a pagare un prezzo medio superiore alle destinazione limitrofe/competitor.

Il tasso di occupazione

Il 60% delle imprese alberghiere intervistate registrano un tasso di occupazione in linea o maggiore rispetto alla stagione 2013.

Un ulteriore approfondimento di questo dato ci consente di verificare come questo comportamento subisca una significativa variazione all’interno delle strutture in funzione delle stelle.

Le strutture a 2 stelle sono in maggiore difficoltà con un 60% che prevede un calo di occupazione; le strutture a 3 stelle registrano una tendenza positiva con circa i 2/3 del campione che prevede un mantenimento o aumento dell’occupazione; mentre nessuna delle strutture a 4 stelle intervistate prevede un calo.

L’80% delle strutture a 4 stelle prevede inoltre un incremento del proprio tasso di occupazione, il 20% prevede che il tasso di occupazione del 2014 sarà in linea con quello del 2013, ZERO% in calo.

Fra le strutture a 3 stelle, il 21% prevede un incremento del proprio tasso di occupazione, il 37% prevede che rimarrà in linea, il 42% prevede che sarà in calo.

Fra le strutture a 2 stelle, il 20% prevede un incremento del proprio tasso di occupazione rispetto al 2013, il 20% prevede che sarà in linea, il 60% prevede un calo.

Il ricavo medio

Anche in questo caso la dinamica è molto simile a quella del tasso di occupazione. Le strutture con maggiore difficoltà sono quelle a 2 stelle mentre quelle con un forte segno positivo sono quelle a 4 stelle.

In sintesi:

2 stelle: il 20% degli intervistati prevede che il ricavo medio rimarrà in linea o aumenterà rispetto al 2013

3 stelle: il 50% prevede che il ricavo medio rimarrà in linea o aumenterà rispetto al 2013

4 stelle: il 100% prevede che il ricavo medio rimarrà in linea o aumenterà rispetto al 2013

Il mercato estero

Anche in questo caso la tendenza è molto marcata verso la qualità dei servizi offerti. Solamente le strutture a 4 stelle dichiarano infatti di lavorare con il mercato estero durante la stagione estiva ma di queste il 60% ci lavora poco.

Diverse strutture a 3 stelle lavorano con il mercato estero solamente nelle ali di stagione su segmenti di mercato non tipicamente leisure (es. bike/sport).

Di fatto, ciò che maggiormente emerge dall’indagine è che ad essere meno competitive al momento, sono le strutture alberghiere che meno innovative e che hanno meno investito sul prodotto. Quelle invece pronte ad investire e a scommettere, utilizzano la crisi come volano per rilanciarsi. E i risultati danno loro ragione.

Ciò che però è ancora chiaro rispetto all’indagine, è il fatto che ad oggi Riccione è ancora troppo dipendente dal mercato italiano. I dati relativi all’andamento della domanda estera evidenziano infatti che, salvo il turismo legato allo sport, ancora oggi la città non è divenuta una destinazione internazionale.

Troppe strutture non sono ancora riuscite a trovare appeal verso gli stranieri nella stagione estiva pur dimostrandosi competitive sui mercati esteri in bassa stagione.
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Le dichiarazioni:

Stefano Giuliodori, Presidente di Riccione Turismo

“L’indagine ha fatto emergere un dato importante e cioè che la professionalità e gli investimenti portano dei risultati. Gli elementi per fare bene in questa stagione ci sono tutti e gli imprenditori che sanno fare turismo devono tenere turo perché poi i risultati sono dalla loro parte. C’è la possibilità di aumentare il reddito e questo implica che non bisogna assolutamente svendere. Sarebbe un autogol clamoroso”.

Claudio Montanari, Assessore al Turismo del Comune di Riccione

“Questo è il momento di fare squadra e collaborare tutti insieme. L’indagine compiuta da Riccione Turismo è un’opportunità da cogliere ed è utile per guardare in prospettiva. Avere un sentimento delle prenotazioni in tempo reale serve a misurare le dinamiche in corsa e a modulare eventuali interventi. Da qui poi si dovrà ripartire al termine della stagione estiva per lavorare sui mercati esteri”.