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Politica Rimini

Fusione Hera Acegas. Mauro (PDL): il sindaco sia chiaro su referendum

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gio 11 ott 2012 14:36 ~ ultimo agg. 00:00
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Mauro invita Gnassi, che si schierò in prima fila nella campagna per l’acqua pubblica, a rispondere ai suoi elettori sulle ragioni del suo si all’integrazione tra Hera e il gruppo triestino-padovano, e alla possibilità nel prossimo futuro che la maggioranza delle quote della multiutility possa essere posseduta da privati.

“Noi del Popolo della Libertà – scrive Mauro – abbiamo da sempre sostenuto che la campagna referendaria per “l’acqua pubblica”, ha indotto a far credere che la messa a gara della gestione del servizio idrico, e dunque la possibilità di affidare il management anche a soggetti privati, equivalesse alla privatizzazione dell’acqua, ed esponesse il cittadini attraverso l’aumento della tariffa a favorire profitti enormi per le aziende. Così non era, ed oggi è finalmente giunto il tempo per ripristinare un barlume di verità.
La vera contrapposizione è tra chi a sinistra sostiene che la gestione del sistema idrico debba rimanere in mani pubbliche, e chi invece dal centrodestra ritiene che sia necessario assegnare la gestione attraverso una gara pubblica, per offrire ai cittadini un servizio più economico ed efficiente.

Il Partito Democratico emiliano romagnola attraverso Hera ha scelto da tempo una gestione monopolistica dei servizi pubblici, idrico e rifiuti compreso, che ha consentito la possibilità di nominare direttamente di amministratori, management e consulenti super pagati.
Hera con i suoi bilanci milionari, elargitore di piccoli tesoretti ai comuni possessori di azioni, solo Rimini viene staccato annualmente un assegno di oltre 2 milioni di utili all’anno per ripianare buchi dovuti a sprechi e inefficienze comunali, risulta essere sempre più vicina ai palazzi della finanza e molto più lontana dalle esigenze dei territori, che si vedono fornire servizi inadeguati a tariffe sempre più elevate”
.

In chiusura, Mauro ricorda le ragione del no del PDL alla fusione, “un’operazione di natura finanziaria che non produrrà riduzioni di costi e risparmi sulle tariffe, ma solo la creazione di un azienda con dimensioni maggiori, meglio attrezzata a difendere la propria posizione dominante di mercato, quando sarà il tempo di partecipare alle gare pubbliche di conferimento del servizio.
Gnassi ci deve dire se vuole continuare a percepire due milioni di utili all’anno oppure seriamente porre la questione dell’adeguatezza dei servizi erogati e del rigoroso rispetto dei contratti stipulati con Hera. Non può continuare a piangere e poi intascare annualmente l’assegno”.