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Rimini

Palas. Elettrosmog e fumo nero, i residenti sul piede di guerra

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mer 26 set 2012 17:04 ~ ultimo agg. 00:00
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“Il Palas ci ha cambiato la vita – dichiara in una nota il comitato di cittadini Lastronavechefuma – L’astronave dotata di una ‘centrale di moderna concezione a caldaie a condensazione, dal sofisticato sistema di monitoraggio’ come spiega il Presidente Cagnoni, in realtà non emette solo vapore, le foto stanno a testimoniarlo: dalle tre canne fumarie esce denso fumo nero che prende alla gola, che fa bruciare gli occhi e che, visto il notevole dislivello tra le emissioni e i condomini circostanti, che purtroppo si trovano sottovento, forma una cappa di smog che penetra attraverso gli infissi nelle case.

“Avevamo richiesto all’Arpa l’analisi dei fumi, un monitoraggio permanente, ma nulla ci è pervenuto – prosegue la nota – I residenti chiedevano ancora l’elevazione delle canne fumarie, un sistema di filtraggio delle emissioni , ma nulla di tutto questo è stato fatto. Mentre il sindaco Gnassi risponde alla lettera di un cittadino residente inviando per conoscenza la comunicazione dell’Arpa che si esprime in questi termini: A seguito della Vs. segnalazione del 23/11/2011 prot. … personale Tecnico di questa Agenzia per l’Ambiente ha eseguito un’ ispezione presso il nuovo Palacongressi (…) L’ispezione ha permesso di individuare la presenza di impianti che producono emissioni in atmosfera senza la prescritta autorizzazione, ai sensi dell’art. 272 comma 2 del D.Lgs. 152/2006 parte V – titolo I. Di quanto sopra esposto questo servizio territoriale ha provveduto a darne giusta comunicazione sia all’Autorità Giudiziaria e, per i successivi provvedimenti di competenza, sia all’Amministrazione Provinciale che al Sindaco del Comune di Rimini. In seguito, durante l’estate, ci sono stati contatti telefonici tra gli esponenti del comitato Lastronavechefuma e l’Ausl, l’Arpa, ma senza nulla di fatto, anche per l’assenza dei responsabili dei servizi (…).

Come se non bastasse si propone l’installazione di nuove antenne da parte della Telecom probabilmente sulla stessa cella già impegnata dalla Wind e da Vodafone, che pensano di poter trasformare in “albero di Natale”in prossimità delle feste, senza porsi il problema della ormai raggiunta saturazione elettromagnetica della zona che oltre alla torretta della Telecom, vanta la bellezza di altre sette celle telefoniche dislocate nel quartiere.

Durante una riunione del comitato sono emersi inoltre altri elementi riguardanti le antenne recentemente collocate sul Palas, in seguito all’analisi dei dati tecnici analizzati da un fisico esperto del settore: propagazione di quattro chilometri di raggio, tre frequenze per cella equivalenti a nove frequenze sovrapposte; raggiungimento del segnale ai piani alti dei condomini circostanti con possibili sforamenti di oltre tre Volt/metro, anche se nei limiti di legge, ma pur sempre tanti e soprattutto la svalutazione degli immobili conseguente alle installazioni; ebbene dopo tante di queste informazioni, non ultima quella che in alcuni tratti il segnale elettromagnetico sarebbe addirittura fuorilegge perché irradierebbe con sei Volt/metro parte della “conchiglia” del Palas, in zone dove la presenza delle persone può protrarsi per oltre quattro ore.

“Tutto ciò ha indotto i cittadini a scrivere nuovamente al Sindaco di Rimini – incalza la nota del comitato – per chiedere conto di tanta poca considerazione della salute delle persone e per vietare assolutamente nuovi permessi a installazioni di antenne che finirebbero per portare questa zona a situazioni di gravi disagi, di disappunto e inquietudine permanente dei residenti. (…) Ma la richiesta ultima del comitato non è di rivedere il filtraggio o la conformazione dell’impianto del Palas, bensì di spegnerlo definitivamente. Non occorre affatto produrre corrente elettrica con la combustione di gas. Questo si potrà fare in aree extraurbane, non certo in un alveare di case come il quartiere Fiera. La corrente si compra dall’Enel e, come d’incanto, i fumi spariscono.”