Indietro
menu
Rimini

I Carabinieri a scuola contro lo stalking

di    
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mar 25 set 2012 17:43 ~ ultimo agg. 00:00
Facebook Whatsapp Telegram Twitter
Print Friendly, PDF & Email
Tempo di lettura 2 min
Facebook Twitter
Print Friendly, PDF & Email

I Carabinieri tornano nelle scuole, questa volta per parlare di stalking. Un incontro al mese, a partire da ottobre, tra i miltari e le classi quarte degli istituti superiori di Rimini. Con loro anche avvocati e operatrici dell’associazione antiviolenza “Rompi il Silenzio”. Una squadra già collaudata lo scorso maggio, in occasione dell’incontro con il polo scolastico di Viserba, e che si è dimostrata efficace nel garantire sul territorio una rete di sostegno sia in termini di sicurezza che di assistenza.

“Nei primi otto mesi dell’anno abbiamo notevolmente incrementato il numero delle denunce – ci ha detto il Comandante dei Carabinieri Vincenzo Giglio – questo per noi non è significativo di un incremento della violenza nei confronti delle donne, noi lo leggiamo come un incremento della fiducia delle donne, o comunque delle vittime di stalking, nei confronti delle istituzioni e della rete territoriale che si è creata nel contrastare questi fenomeni. Abbiamo circa 47 denunce per stalking e 20 persone già arrestate o colpite da provvedimenti cautelari ordinati dalla procura di Rimini nell’ambito di atti persecutori”.

Obiettivo dell’iniziativa istruire i ragazzi sugli aspetti sociologici ma anche legali del fenomeno, avvicinarli alle autorità, indicare loro i soggetti, non solo istituzionali, a cui rivolgersi in caso di necessità. Ma lo stalking è soprattutto un reato da prevenire, e la scuola, luogo di formazione per eccellenza, può rappresentare il punto di partenza ideale.

“Abbiamo forse la presunzione di arrivare a cambiare certe modalità, e quindi di partire dalla base per modificare i comportamenti di quelli che sono in questo momento i nostri ragazzi, i nostri uomini più giovani” sostiene Paola Gualano di “Rompi il Silenzio”.

E aggiunge l’assessore alle Politiche di genere, Nadia Rossi: “Non è semplice ottenere quelle chiavi di lettura che occorrono per capire l’entità del fenomeno, soprattutto poter prevenire un fenomeno che potrebbe verificarsi all’interno della famiglia, della compagnia, della coppia. E’ un impegno che dà delle grosse soddisfazioni oltre che responsabilità”.