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San Marino

Commissione inchiesta antimafia, un pugno allo stomaco sul Titano

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mer 19 set 2012 11:02 ~ ultimo agg. 00:00
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L’inchiesta era partita per approfondire i rapporti tra politica sammarinese e malavita dopo la vicenda Fincapital e l’operazione Vulcano.
Tra i personaggi nel mirino della Commissione, in particolare, Fiorenzo Stolfi e Gabriele Gatti, due nomi di spicco delle politica sammarinese degli ultimi anni.
Di Gatti si parla di una particolare confidenza con Francesco Vallefuoco: il boss prima si sarebbe avvicinato a Stolfi, ma dopo che le fortune politiche del leader socialista sono andate in calo dal 2008, il nuovo interlocutore sarebbe stato appunto l’ex segretario degli esteri Gatti.
Secondo alcune testimonianze, i due facevano footing assieme a Rimini.
Spesso in primo piano anche il ruolo del notaio Livio Baciocchi, l’uomo della Fincapital già arrestato per i suoi legami con clan camorristici.
Le cene a casa sua e il suo studio, secondo la relazione, erano punto di riferimento per accordi sotterranei, che avrebbero coinvolto anche il consigliere Clelio Galassi e il segretario alla Sanità Claudio Podeschi.
Una relazione di 100 pagine, complessa quanto inquietante per l’economia e l’immagine del Titano: si citano tangenti e amministratori pubblici corrotti, patti di omertà e operazioni immobiliare sospette, a partire da quella da 20 milioni nell’area dell’ex Symbol.
La relazione della Commissione ha subito suscitato la reazione dei diretti interessati: Stolfi e Gatti si sono detti pronti a presentare querele.