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Giorgetti (Federalberghi): attacchi a categoria minano passione operatori

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gio 16 ago 2012 12:54 ~ ultimo agg. 00:00
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C’è chi parla di pienino, un modo come un altro per far capire che di camere vuote ancora ieri se ne contavano parecchie. Archiviato il Ferragosto e in attesa dei numeri ufficiali, le stime confermano il calo di presenze.
“E’ sotto gli occhi di tutti quello che si vede in giro – spiega Alessandro Giorgetti, presidente di Federalberghi ai microfoni di Icaro Tv –cioè che ci sono masse di turisti inferiori rispetto agli altri anni. Si tratta comunque sempre di numeri importanti che posizionano la Riviera ai primi posti d’Italia. Di questo dobbiamo essere contenti. Ed io lo sono ancora di più perché gli operatori sono stati abbastanza coerenti e non hanno fatto la corsa al ribasso dei prezzi. I casi che ci sono stati sono ascrivibili al ‘marketing spinto’che servono più che altro a farsi contattare per poi dire che la stanza non c’è più” e proporne una a prezzo più alto.

Ci sono state strutture che hanno sofferto di più la crisi di quest’anno? Innovare ha permesso di limitare i danni?
“Anche se si vuole far passare questa regola – dice Giorgetti – mi sembra che non sia del tutto vero che chi ha innovato ha lavorato di più. E’ chiaro che chi non ha le condizioni per restare sul mercato prima o poi dovrà decidere cosa vuole fare, ma in questo caso anche la politica dovrà dare segnali chiari su quale futuro dare a questi spazi. Se dovessero restare aperti ma utilizzati in malo modo, darebbero un prodotto non competitivo e fornirebbero un’immagine negativa della Riviera.”

Con buona parte della stagione ormai alle spalle si può iniziare anche a guardare al futuro. Da dove dovrà partire la Riviera per rilanciarsi?
“Noi ripartiamo ogni giorno e ci inventiamo qualcosa – spiega Giorgetti – se gli operatori non lo avessero fatto anche quest’anno la situazione sarebbe stata ben peggiore. Si deve ripartire dalla passione e dalla voglia di fare ed è brutto il ‘dargli al ladro’ nei confronti della categoria che sta minando proprio la passione a quegli operatori che vogliono continuare a fare questo mestiere. Di professori fuori, che ci dicono cosa dobbiamo fare, ne abbiamo anche troppi.”

Newsrimini.it