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Fermo pesca, firmato il decreto ma ancora nessun indennizzo per i pescatori

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mer 4 lug 2012 15:37 ~ ultimo agg. 00:00
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“Come già anticipato nei giorni scorsi – scrive in una nota la FLAI CGIL Pesca di Rimini – le barche della nostra costa che pescano con sistemi a strascico e volante si dovranno fermare dal 16 luglio al 27 agosto 2012, oltre che per altri 20 giorni nelle 10 settimane successive(2 giorni a settimana per 10 settimane), ed altri 36 giorni nel restante periodo(un giorno a settimana nelle settimane successive. Si tratta di 43 + 10 + 36 = 89 giorni nei quali i quasi 1000 lavoratori imbarcati sui nostri motopescherecci non potranno lavorare, senza ricevere alcun indennizzo”.

Rispetto agli anni passati, infatti, quest’anno il Governo non ha ancora decretato il rifinanziamento della Cassa Integrazione della pesca. Fino al 2008 il Ministero indennizzava ai pescatori il mese di fermo pesca con un’indennità di circa 1000 euro; dal 2009, mancando l’indennità di fermo pesca, si è utilizzata la Cassa Integrazione che arrivava però a indennizzare solo 650 euro al mese, quest’anno ancora niente.

“E’ per questo motivo che la FLAI CGIL – scrivono dal sindacato – nel tavolo consultivo nazionale, ha votato contro al Decreto di fermo pesca: non si possono obbligare i lavoratori della pesca a fermarsi dal lavoro, addirittura per 3 mesi, senza neanche prevedere un mezzo di sostentamento per loro e le rispettive famiglie. Al tavolo Ministeriale si è parlato finora di un indennizzo per i proprietari delle imbarcazioni, attraverso un apposito decreto che ci si aspetta di vedere pubblicato a ore. Quindi, perlomeno gli armatori riceveranno anche per il 2012 un indennizzo proporzionato alla dimensione della rispettiva imbarcazione: soldi che arriveranno, forse in ritardo, ma arriveranno (quelli relativi al 2011 stanno arrivando solo in questi giorni)”.

La FLAI CGIL ha già annunciato che in mancanza di risposte dal Ministero del Lavoro sul fronte degli indennizzi ai pescatori, si vedrà costretta ad organizzare le più opportune forme di protesta nelle marinerie.

“Su questo fronte – proseguono dalla FLAI CGIL – abbiamo già registrato messaggi di sostegno ai lavoratori anche da altre associazioni (per esempio i pescatori di Bellaria), e la questione è stata fatta presente in ultimo nei giorni scorsi, dalle OO.SS. della pesca, anche all’assessorato regionale”.

La FLAI CGIL si recherà nei porti dell’Emilia Romagna nel fine settimana alla vigilia del fermo per comunicare che il Ministero ha finanziato la Cassa Integrazione; in mancanza, per decidere assieme ai pescatori le più opportune forme di protesta.