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Coriano Cronaca

False sponsorizzazioni sportive: arrestato ex pilota di rally

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gio 19 lug 2012 15:55 ~ ultimo agg. 00:00
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La villetta si trova nei pressi di Ivrea, nel torinese. A pochi chilometri da qui c’è la Svizzera. Arrivare oltreconfine era l’obiettivo del broker finanziario che la Guardia di Finanza di Rimini alcuni giorni fa è riuscita ad arrestare dopo un rocambolesco inseguimento nei boschi, dopo che l’uomo era fuggito da una finestra della villa. Aspettava un complice che dalla Svizzera lo venisse a prelevare. Ma quando ha usato il cellulare per dargli le coordinate, ha compiuto il passo falso che ha consentito ai militari di mettergli le mani addosso.

In Svizzera ci sono anche i soldi frutto della frode. L’ambito è quello delle false sponsorizzazioni sportive, il settore è il rally. Questo in pratica il meccanismo: una società sportiva, giustificandola come sponsorizzazione, si fa dare dei soldi da un imprenditore: una piccola percentuale dell’importo della fattura, non tutta la cifra che compare ufficialmente nei documenti, e su cui viene chiesta la detrazione allo Stato italiano, attraverso trasferimenti su conti all’estero. Oltre che in Svizzera, il denaro è finito anche a San Marino. Denaro che poi veniva restituito attraverso flussi tracciati, come richiede la legge, ma attraverso una società creata nel Delaware, uno stato black list. Di tutto si occupavano il broker torinese e un altro intermediario residente in Svizzera con gli agganci giusti, per tre società con sede a Coriano, facenti capo a un ex pilota di Fano ma residente a Borghi, Paolo Romano, titolare di una scuderia di corse d’auto. Insomma, le varie parti in gioco usufruivano reciprocamente di una sorta di pacchetto di risparmio fiscale. Tutto è nato da una verifica dell’Agenzia delle Entrate sulle società corianesi. La magistratura ha deciso che sui loro flussi finanziari era il caso di indagare. Le norme antiriciclaggio, che hanno dato nuove regole ai pagamenti, hanno bloccato molto il meccanismo delle false sponsorizzazioni negli ultimi tempi. Ma questo caso è la dimostrazione che i meccanismi per aggirare il Fisco italiano, facendo il giro dall’estero, continuano ad essere usati. Spiega il comandante della Guardia di Finanza di Rimini Mario Venceslai: “In pratica ci troviamo di fronte a società che offrono fatture per servizi che o non sono avvenuti o solo in parte. Devono combinare un recupero dell’Iva e una parallela elargizione di costi fittizi, in modo tale da bilanciare entrate e uscite. L’indagine ha consentito di intervenire in un momento in cui si sono potuti recuperare gran parte dei soldi evasi. Parliamo di circa 8 milioni di euro”.

Contestate fatture false per 20 milioni di euro. Quattro le società sportive che hanno partecipato al sistema, tutte di corse rally. 26 le cartiere che fornivano le false fatture anche attraverso teste di legno su cui erano state trasferite quote societarie. Tre le persone arrestate, tra cui l’ex pilota, i militari sono sulle tracce di un quarto uomo. Sequestro preventivo per due immobili e numerosi conti bancari.

(NewsRimini.it)

(Nella foto la villetta scenario della cattura del broker finanziario, ora sequestrata)