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Baseball. Play off: Pirati, scatta la serie con Nettuno

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mar 31 lug 2012 23:40 ~ ultimo agg. 00:00
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E’ l’ultima giornata, quella della verità. Quella che dirà se i Pirati riusciranno a centrare la finale scudetto oppure no. Il compito che attende la squadra di Catanoso, però, si presenta tutt’altro che agevole, non fosse altro perché l’ostacolo che divide i neroarancio dal prestigioso traguardo è l’avversario di mille battaglie, ovvero quel Nettuno che, proprio come i riminesi, è alla caccia dell’ultimo atto di questi play off – si legge sul sito dei Pirati -.
La serie contro la Danesi scatterà domani sera allo “Steno Borghese” con play ball alle 21 (con Filippi, Fiorini e Spera a dirigere le operazioni), mentre da venerdì si trasferirà nella tana dei Pirati, dove resterà poi anche il giorno successivo (sempre alle 21). La classifica di questo round robin vede attualmente i laziali al primo posto con un record di 4 vinte e 2 perse, seguiti dall’accoppiata Rimini-San Marino con 3-3 e dal Bologna con 2-4. Con una tripletta, i neroarancio sarebbero certi di andare a giocarsi lo scudetto, mentre in caso di doppietta dovrebbero fare affidamento sull’esito dell’altra sfida, quella tra T&A e Unipol: con il 3-0 dei sammarinesi, per esempio, Rimini andrebbe dritta in finale, così come se il Bologna dovesse vincere la serie, indipendente dal 3-0 o dal 2-1. Al contrario, se San Marino si dovesse imporre un paio di volte, in quel caso ci sarebbe un arrivo a tre a pari merito (Rimini, Nettuno e la stessa T&A) e sarebbe il quoziente punti subiti/riprese difensive giocate a decidere.

“Io credo che con due vittorie avremmo delle buone probabilità di qualificarci per la finale – confessa Chris Catanoso – soprattutto se dovessimo incassare pochi punti. Al di là di questi calcoli, comunque, non dovremo scendere in campo pensando a quello che faranno gli altri bensì concentrarci soltanto su noi stessi, dando il nostro meglio e cercando di ottenere il massimo da queste tre partite”.

Rispetto ai propri avversari, il manager neroarancio dice: “Il Nettuno è sicuramente un’ottima squadra, con un line up pericoloso e in grado di mettere sempre la palla in gioco. Sulle basi, poi, i laziali sono molto aggressivi perché corrono parecchio. Se a tutto ciò si aggiungono pure la miglior difesa del campionato e un pitching staff di primissimo livello, ecco spiegato questo primo posto della Danesi nel round robin. Per qualcuno rappresenta una sorpresa, per me, al contrario, era tutto assolutamente prevedibile, e questo pur con le defezioni di Sadler e Crescenzi”.

Per quest’ultimo trittico di semifinale, Catanoso si affiderà in pedana allo stesso trio visto finora: in altre parole, domani sera toccherà a Tabata salire sul monte, mentre venerdì sarà il turno di Corradini e sabato quello di Marquez. In diamante, invece, Santora sarà l’interbase titolare nelle prime due sfide, mentre per quanto riguarda garatre il manager dei Pirati si riserva di decidere all’ultimo momento.

Sul fronte nettunese, al contrario, Bagialemani (che salterà l’intera serie perché squalificato per tre partite dopo l’espulsione rimediata sabato scorso a San Marino) manderà Figueroa sul mound in garauno (1-0 il record e 1.29 di pgl per il dominicano), Ricardo Hernandez nella replica di venerdì (1-1 e 7.00) e De Santis a chiudere il triplice appuntamento in garatre (0-0 e 7.88 di pgl per l’ex Grosseto). Nel box, il migliore di questo round robin si è rivelato finora l’interbase Bergolla con .458 di media, seguito da Martone (.429) e da Ambrosino (.385). Il più produttivo, al contrario, è stato Imperiali con 7 rbi.

“Il Nettuno è una squadra forte, esattamente come quelle che abbiamo affrontato finora – è sempre Catanoso a parlare – e per questo mi aspetto una serie molto dura. Che ambiente troveremo domani sera? Beh, sicuramente molto carico ed elettrizzante, ma scendere in campo con un’atmosfera del genere renderà la partita ancora più appassionante e bella. Da parte nostra, comunque, dovremo pensare soltanto a noi stessi e non al contesto in cui giocheremo, perché rappresenta qualcosa di cui non potremo avere il controllo”.

La chiusura, infine, è dedicata alla fresca doppietta intascata contro il Bologna: “Siamo contenti per come è andata – confessa il manager riminese – e questo pur nella consapevolezza di non aver ancora raggiunto il nostro obiettivo. La squadra ha giocato bene, anche nella sconfitta di mercoledì sera, e di nuovo, con le spalle al muro, ha saputo subito reagire. Perché non ho chiamato lo ‘squeeze’ al nono inning di garauno? Perché si tratta di una giocata rischiosa e dalla bassa percentuale di successo, soprattutto quando sul monte c’è un lanciatore destro. Con gli uomini agli angoli e zero out, al contrario, abbiamo provato la soluzione che ritenevamo potesse rivelarsi più efficace, in particolar modo con due battitori come Spinelli e Crociati che sanno mettere la palla in gioco. Purtroppo ci è andata male, ma bisogna sempre considerare come, dall’altra parte, ci siano anche gli avversari. Purtroppo resta un po’ di rammarico, perché a quest’ora potremmo vantare tranquillamente un bilancio di 5-1, ma ormai è andata così ed è inutile stare a guardare alle occasioni mancate”.

(Photo Credit: Pier Andrea Morolli/SKCS Sport Images)