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Politica Rimini

I sindacati sul bilancio. Servono maggiori garanzie, confronto insufficiente

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mer 20 giu 2012 16:50 ~ ultimo agg. 00:00
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In un documento unitario, i sindacati chiedono che siano confermate misure come i contributi per la TIA, l’assistenza badanti, il fondo anticrisi e quello per gli abbonamenti al trasporto pubblico. Chieste ulteriori esenzioni per l’IMU mentre l’Irpef, pur riconoscendo le esenzioni concordate, resta una tassa pesante.
Quanto al reperimento dei finanziamenti, rinnovate le perplessità sul rinvio della tassa di soggiorno a dopo l’estate. Oltre a insistere sulla lotta all’evasione, i sindacati indicano anche la strada della riduzione dei costi delle partecipate.
Una critica, infine, anche al merito della negoziazione con l’Amministrazione, ritenuta insufficiente.
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Il documento dei sindacati:

Sui bilanci la questione resta aperta, a partire dal Comune capoluogo

Avere pressochè concluso questa prima fase della contrattazione sociale sulle politiche di bilancio degli Enti Locali firmando un solo accordo, ci fa ancora più convinti della necessità di continuare ad incalzare i Comuni, affinché non vada disperso, ma anzi difeso e incrementato il welfare locale. Questo sostanzialmente per due motivi: perché può tentare di riequilibrare una condizione economica generale che sta sempre più allargando il divario tra chi è molto ricco e chi è sempre più a rischio povertà, secondo, perché può salvaguardare il bene comune e con esso i principi di solidarietà, di equità e di coesione sociale.
Quindi, per il sindacato confederale, non solo la questione non è chiusa ma rappresenta uno dei piani di azione fondamentali nell’ambito della mobilitazione generale che ci vede impegnati a tutti i livelli: nazionale nei confronti del Governo, contrattuale con le aziende, territoriale con gli Enti Locali sui bilanci e il welfare.

Misure per salvaguardare lo stato sociale
In questi giorni il Consiglio Comunale di Rimini voterà il Bilancio. Abbiamo già dichiarato, nella nostra piattaforma iniziale, che siamo consapevoli dei problemi e delle scelte difficili che la crisi impone, ma è impensabile che si possa arretrare sullo stato sociale. Pertanto, chiediamo che vengano riconfermati tutti i fondi approvati dalla precedente Amministrazione a sostegno delle fasce meno abbienti della popolazione. Ci riferiamo al fondo di 100.000 euro per assistenza badanti, ai 270.000 euro per il contributo TIA, ai circa 100.000 euro per abbonamenti al trasporto pubblico, ai 50.000 euro per l’acqua, al fondo anticrisi di 500.000 euro con gli ulteriori sgravi delle rette per i servizi a domanda individuale per i lavoratori in cassa integrazione o disoccupati. Per quanto riguarda l’assistenza domiciliare auspichiamo che venga rispettato l’impegno, assunto dall’Ufficio di Piano, ad accrescere di 11.000 le ore di assistenza per recuperare, almeno in parte, il taglio di 30.000 ore effettuato in passato.
Sull’IMU sappiamo che la scelta dell’aliquota sarà quella dello 0,5 a differenza di qualche altro Comune che ha optato per lo 0,4 ma, per il settore casa, chiediamo che vengano garantiti gli affitti a canone concordato, le aliquote prima casa per gli anziani ricoverati e i comodati d’uso gratuito. Sull’Irpef, prendiamo atto che sono stati esentati i redditi fino a 15.000 euro, ma a nostro parere resta una tassa iniqua pagata da lavoratori dipendenti e pensionati.

Dove reperire i soldi?
Ragionando a breve termine, continuiamo a non comprendere il motivo per cui sia stata rimandata all’autunno l’introduzione dell’imposta di soggiorno. Così facendo invece di 7.000.000 di euro entreranno nelle casse del Comune soltanto 500.000 euro con conseguenze che è inutile ribadire. Poi si può smettere di dire cose per iniziare a farle. Innanzitutto intervenire sul Piano urbano del traffico e in relazione a questo sul trasporto pubblico locale, e mettere seriamente mano alla riqualificazione del patrimonio ambientale e urbano a partire dalla filiera turistica. E’ miope pensare al piccolo risparmio immediato rincorso dalle varie categorie economiche tentando di procrastinare il più a lungo possibile il momento, per esempio, della messa a norma e in sicurezza delle strutture. Questo non fa che impoverire le stesse strutture e bloccare la catena produttiva che andrebbe ad incentivare lavoro, crescita e consumi. Un processo che vale per tutti gli interventi di riqualificazione.
Infine il tema dei temi, la lotta all’evasione, sapendo che, chi non paga tasse e contributi, ruba due volte, sia direttamente perché sottrae ricchezze alla collettività, sia indirettamente perché, denunciando un basso reddito, beneficia di agevolazioni a cui non avrebbe diritto. Inoltre sappiamo che l’illegalità è terreno di coltura ottimo per la malavita organizzata che purtroppo, nel nostro territorio non è più soltanto una realtà presunta.

Necessità di più positive relazioni sindacali
Per quanto detto, chiediamo all’Amministrazione Comunale riminese di rivedere il modo in cui attualmente si relaziona con il sindacato posto che è impensabile che essa possa esercitare un ruolo di governo reale prescindendo dal confronto con le parti sociali.
Questa insufficiente negoziazione sul Bilancio 2012 porta l’Amministrazione di Rimini a imboccare la strada della mancata equità sociale a discapito dei soliti noti: lavoratori dipendenti e pensionati.
Meglio sarebbe stato invece (anche in una prospettiva lungimirante) aggredire con forza ed incisività i costi della politica (vedi Partecipate), e i tanti e troppi sprechi che si annidano nelle pieghe del bilancio. Auspichiamo che il Sindaco acceleri verso quel modello tante volte evocato della città di Friburgo dando priorità alla riqualificazione ambientale a partire dagli urgenti interventi sulla rete fognaria indispensabile per una capitale europea del turismo.

Graziano Urbinati CGIL
Massimo Fossati CISL
Giuseppina Morolli UIL