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Lavoro Provincia

'Il giorno libero? E' virtuale'. Albergatrice risponde a aspirante stagionale

In foto: Il Tfr è uno sconosciuto, le ferie cose da contratto a tempo indeterminato. Il giorno libero è semplicemente un taboo. In aprile, in preparazione della stagione, i volontari del comitato Schiavi in riviera hanno risposto a un po' di annunci di lavoro. E registrato i colloqui.
Il Tfr è uno sconosciuto, le ferie cose da contratto a tempo indeterminato. Il giorno libero è semplicemente un taboo. In aprile, in preparazione della stagione, i volontari del comitato Schiavi in riviera hanno risposto a un po' di annunci di lavoro. E registrato i colloqui.
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ven 8 lug 2011 16:37 ~ ultimo agg. 00:00
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Anche per questa stagione sono all’opera gli Schiavi in Riviera. Quest’anno i volontari (lavoratori stagionali o ex lavoratori stagionali che si battono per l’affermazione dei diritti) stanno anche provando a rispondere a qualche annuncio di lavoro, e ad andare a fare qualche colloquio per raccogliere informazioni su cosa viene offerto. La mancanza del giorno libero, i contratti irregolari col nero fuori busta: tutto viene spiegato agli aspiranti lavoratori stagionali come assolutamente regolare. Molti albergatori evocano un fantomatico “contratto estivo”.

Gli Schiavi in Riviera sono quelli dei manifesti gialli con la provocatoria scritta “Cercasi schiavo per stagione estiva”. Gli annunci cui hanno risposto riguardavano alberghi a Marina centro, Cesenatico, Cervia, Riccione. Si tratta della prima tranche di un lavoro che dovrebbe proseguire durante la stagione: le telefonate (in tutto una ventina) risalgono ad aprile. Le abbiamo ascoltate.

Il giorno libero per esempio: “è virtuale” dice candidamente un’albergatrice: “Uno deve avere la buona volontà. Tanto si sa che il giorno di riposo è virtuale. Non esiste proprio. Cioè ti dicono che ce l’hai ma non ce l’hai insomma. Pensaci prima di rispondermi. Perchè io poi ti mando via. Cioè, non è che mi importa poi tanto… (..) Se poi uno non si comporta così, che vada fuori dalla porta, perchè tanto dietro di lui ce ne sono altri dieci che chiedono di lavorare”.

Gli orari si attestano sempre almeno su 10 -11 ore di lavoro. Quello che si evince da tutte le telefonate è un appello al metodo del così fan tutti. “Per tre mesi – spiega un’altra albergatrice – di solito il tfr non è che c’è. La disoccupazione d’inverno magari uno la può prendere. Noi facciamo, con quei 1600 euro, se uno è capace, dai, li prende tutti, però non è che si parla di Tfr! Cioè, nessuno ci ha mai chiesto il Tfr, le ferie pagate per tre mesi…” “Mettete sul contratto 11 ore al giorno senza giorno libero?” chiede il volontario dell’associazione che si finge aspirante assunto. “Sì perchè, se uno è maggiorenne, non c’è bisogno del giorno libero. Hai capito?”

Ferie, tfr e giorno libero, però, sono previsti da tutti i contratti. Ci sono anche i casi “virtuosi” o che perlomeno sono convinti di essere tali. Una direttrice di un albergo di medie dimensioni parla della prova pagata, a metà, come di un beneficio da gentile concessione da parte dell’azienda. “Solitamente non viene pagata la prova. Siccome però questa è un’azienda, non è una gestione familiare…Non ti danno il cento per cento però. Se tu in tre giorni dovevi prendere 200 euro, magari te ne daranno cento. Però almeno metà, eh! Piuttosto che niente. Noi facciamo un contratto estivo”.

(NewsRimini.it)