Carceri verso la paralisi. A Rimini due tentati suicidi e 23 proteste in sei mes
L’ultimo aggiornamento risale a 4 giorni fa. Nella casa circondariale di Rimini il 10 luglio c’erano 174 detenuti a fronte di una capienza regolare di 123. Insomma, 51 persone in più del previsto, per una percentuale di sovraffollamento del 41,5%.
Una situazione che porta i carcerati all’esasperazione: nei primi 6 mesi dell’anno, ai Casetti ci sono stati 2 tentati suicidi e 10 atti di autolesionismo. 21 detenuti hanno messo in atto forme di protesta individuali (come lo sciopero della fame o delle cure), mentre le proteste collettive (come la battitura di stoviglie contro le sbarre o lo sciopero del carrello) sono state 2.
Nel resto della Regione va anche peggio. Nei 12 istituti penitenziari dell’Emilia Romagna il sovraffollamento medio è del 70%, con 4.013 detenuti invece di 2.359. Le situazioni più critiche sono a Bologna, Piacenza e Reggio Emilia, dove i carcerati sono oltre il doppio dei posti.
Dal 1 gennaio al 30 giugno 2011, in Emilia Romagna si sono registrati due suicidi in cella (a Parma e Piacenza) e 47 tentati suicidi. Gli atti di autolesionismo sono stati 249. Le proteste collettive, 50. Quelle individuali 241.
9 le aggressioni contro i poliziotti penitenziari, nessuna a Rimini.
Ad aggravare la situazione, la carenza di personale. L’organico regionale prevede 2.401 guardie, invece in servizio ce ne sono solo 1.978, di cui 79 impiegate in strutture esterne. All’appello mancano 423 agenti, ma anche 33 educatori, 32 assistenti sociali, 27 contabili e 57 collaboratori ammini8strativi. E l’esaurimento dei fondi potrebbe presto portare alla paralisi di ogni attività.
I dati analitici per singolo istituto sono consultabili sul sito www.polpenuil.it .