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Provincia Turismo

Recensioni negative sul web. Dall'Aia di Viareggio mano tesa a Rimini

In foto: 40 recensioni, quasi tutte negative, nel giro di poche ore e dallo stesso account. É questo l'episodio che, con la stagione estiva ai nastri di partenza, riporta d'attualità la questione delle recensioni anonime degli hotel su internet. Un problema che non riguarda solo Rimini ma che tocca quasi tutte le località turistiche.
40 recensioni, quasi tutte negative, nel giro di poche ore e dallo stesso account. É questo l'episodio che, con la stagione estiva ai nastri di partenza, riporta d'attualità la questione delle recensioni anonime degli hotel su internet. Un problema che non riguarda solo Rimini ma che tocca  quasi tutte le località turistiche.
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Tempo di lettura lettura: 2 minuti
gio 16 giu 2011 16:16 ~ ultimo agg. 00:00
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Per molti turisti un bel viaggio comincia su internet. Lo testimoniano i milioni di utenti che quotidianamente accedono a portali come Tripadvisor o Google per leggere le recensioni sugli hotel o per scriverne di proprie. Gli operatori turistici però devono fare i conti anche con l’altra faccia della medaglia: i giudizi negativi. A fronte infatti di quelli circoscritti, motivati e firmati ne esistono di falsi e anonimi capaci di gettare discredito immeritato. L’ultimo episodio, reso noto ieri, risale a maggio quando dall’account Robz sono state inserite su Google oltre 40 recensioni in un solo giorno su altrettanti alberghi riminesi, ma solo una positiva. “Decisamente sospetto” per la presidente degli albergatori Patrizia Rinaldis che, dopo inutili tentativi di farsi ascoltare da chi i siti li gestisce, ha deciso di rivolgersi al garante per la privacy. L’associazione torna anche a chiedere una legge nazionale per tutelare gli albergatori. Un appello raccolto anche dai colleghi di altre località turistiche d’Italia. Dall’Aia di Viareggio, ad esempio, ci hanno raccontato che a tenere banco recentemente è proprio una recensione su TripAdvisor nella quale il titolare di un albergo è stato insultato fino a mettere addirittura in dubbio la sua onestà. Per cercare di tutelarlo l’associazione si è rivolta allo sportello di conciliazione della Camera di Commercio senza ottenere risposta. “Il problema è la mancanza di una legge” ci hanno detto da Viareggio ipotizzando una richiesta collettiva insieme alle Aia di tutta Italia per dare norme certe al settore. Posizioni simili arrivano anche dalla riviera marchigiana mentre il problema è meno sentito in altre parti d’Italia. L’associazione albergatori della provincia di Foggia ad esempio non ha finora ricevuto segnalazioni. “Le nostre strutture – spiegano però – sono arrivate a promuoversi via web in ritardo rispetto a quelle di altre zone.”
E quindi anche i pro e i contro del web si faranno sentire più avanti.

Newsrimini.it