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Lavoro Provincia

Mercato del lavoro. Crescono gli avviamenti ma anche la precarietà

In foto: La provincia di Rimini ha presentato oggi l'osservatorio 2010 sul lavoro dipendente. Dallo studio emerge un quadro tra luci ed ombre con un inversione di tendenza positiva nel numero di nuovi contratti ma una crescita della precarietà.
La provincia di Rimini ha presentato oggi l'osservatorio 2010 sul lavoro dipendente. Dallo studio emerge un quadro tra luci ed ombre con un inversione di tendenza positiva nel numero di nuovi contratti ma una crescita della precarietà.
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ven 10 giu 2011 16:13 ~ ultimo agg. 00:00
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Spulciando l’osservatorio provinciale sul mercato del lavoro dipendente nel 2010 balza subito all’occhio un dato positivo: il volume di contratti accesi ha segnato un inversione di tendenza passando dal -1% del 2009 ad un più 5,8% con 66.803 persone avviate e 104.507 avviamenti. Si tratta di numeri che tornano ai livelli pre-crisi del 2008. “Non bisogna però farsi abbagliare – mette in guardia l’assessore provinciale al lavoro Meris Soldati – visto che si segnala anche una crescita della precarietà e una grande difficoltà per giovani e donne.”
I contratti di lavoro sono infatti aumentati dell’8,6% per gli uomini ma solo del 3,5% per le donne che restano attardate rispetto ai numeri del 2008 (mentre cresce del 2% l’occupazione maschile). Dato che preoccupa visto che Rimini, che presenta un gap storico sull’occupazione femminile, da tre anni ha interrotto la sua rincorsa ai livelli delle altre realtà della regione.
Bassa anche la percentuale dei giovani tra i 15 ed i 34 anni che riescono a trovare un lavoro.
Ad uscire meglio dalla crisi sono invece gli stranieri: ogni 10 nuove assunzioni, 3 riguardano loro. Spesso si tratta di donne impegnate nei servizi di carattere sociale.
Il settore che registra più nuovi ingressi resta il turismo con molti italiani che, vista la crisi, tornano disponibili a fare la stagione.
“Il turismo ha tenuto ed ha rappresentato per il mercato del lavoro locale un importante ammortizzatore sociale – spiega Meris Soldati – Però adesso è necessario che si riprenda il manifatturiero perchè l’industria garantisce un’occupazione più stabile”.
Nel turismo infatti il 30% dei contratti sono “a chiamata” e solo 4 su 100 a tempo indeterminato rispetto al 28% dell’industria.
In generale solo il 12,2% dei 66mila nuovi avviati del 2010 ha ottenuto un lavoro tempo indeterminato. Dieci anni fa erano il doppio.

Resta consistente, anche se in calo, il ricorso agli ammortizzatori sociali che, spiega l’assessore, “inquina” il dato sull’occupazione. Se da un lato infatti gli ammortizzatori sono stati fondamentali nel permettere il mantenimento dei posti di lavoro, dall’altro hanno ridotto in modo considerevole il reddito di molte famiglie.
A mancare, numeri alla mano, sono le prospettive per un futuro meno critico.

Newsrimini.it

Questa la nota stampa con gli elementi descrittivi di sintesi:

1. Il volume di avviati e avviamenti nel corso del 2010 risulta in crescita rispetto al 2009, riavvicinandosi ai valori del 2008: rispetto allo scorso anno gli avviati registrano un incremento del 5,8% (66.803 contro i 63.145 del 2009 e i 66.085 del 2008) e gli avviamenti del 5,7% (104.507 contro i 98.863 del 2009 e i 104.175 del 2008).

2. Il saldo complessivo evidenzia un miglioramento del mercato del lavoro provinciale, che si riporta sui livelli del 2008: l’incremento verificatosi nel corso del 2010 è di 1.893 unità (+ 2%), in controtendenza rispetto al decremento del 2009 (– 824 unità, vale a dire – 0,9%) e in linea con quello registrato nel 2008 (1.815 unità, vale a dire + 2,1%). Anche per il 2010, tuttavia, occorre ricordare il ruolo svolto dalle diverse forme di ammortizzatori sociali attivati a livello nazionale e regionale. Se l’incremento più consistente nell’utilizzo di questi strumenti si è infatti verificato tra il 2008 e il 2009, nel corso del 2010 si registra in ogni caso un ulteriore aumento, seppur di dimensioni più ridotte.

3. Dal confronto tra le dinamiche occupazionali del 2010 e quelle degli anni precedenti emergono alcune tendenze degne di attenzione, dalle quali si evince chiaramente che alcuni gruppi sociali hanno beneficiato maggiormente dell’incremento dei flussi in entrata nel mercato del lavoro locale:

a) in relazione al genere, per quanto l’incremento degli avviati nel corso del 2010 riguardi entrambi i sessi (+ 5,8%), è più forte tra gli uomini che tra le donne (+ 8,6% contro + 3,5%). Il confronto con il 2008 segnala invece un incremento più modesto degli avviati maschili (+ 2,4%) ed un lieve decremento femminile (– 0,02%).

b) per quanto riguarda la cittadinanza, l’incremento dei flussi in entrata registrato nel 2010 è assai più significativo tra gli stranieri (+ 9,3%) che tra gli italiani (+ 4,4%). Ciò è ancor più evidente se si osservano i flussi degli ultimi due anni: tra il 2008 e il 2010 gli italiani registrano complessivamente un calo degli avviati (– 2,5%), mentre gli stranieri addirittura un incremento percentuale a doppia cifra (+ 10,6%). Negli ultimi due anni è dunque ripresa a crescere l’incidenza dei lavoratori non italiani sul totale dei flussi in ingresso nel mercato del lavoro riminese, giunta a fine 2010 al 30,2%.

c) considerando l’età, si registra un’ulteriore conferma delle maggiori difficoltà occupazionali per le classi di età più giovani, che anche nei due anni precedenti erano risultate quelle maggiormente penalizzate. Tra il 2008 e il 2010, infatti, i giovani (fino a 24 anni) hanno subito un forte calo in termini di avviati (– 7,1%). Ne deriva complessivamente una contrazione del peso percentuale delle fasce più giovani (15-24 e 25-34 anni) sul totale degli avviati ed una parallela espansione di quelle di età più elevata.

d) rispetto alla provincia di residenza degli avviati, si conferma il peso significativo di chi proviene non solo dalle aree limitrofe, ma anche da regioni più lontane (35,0%). Tuttavia, negli ultimi anni il flusso di persone arrivate dalle altre province italiane conosce una diminuzione significativa: nel 2009, infatti, la percentuale di non residenti nella provincia di Rimini era del 36,8%, nel 2008 del 38,9% e nel 2007, anno del picco di incidenza dei lavoratori non residenti, superava addirittura il 40,0% del totale.

e) sul versante dei settori economici, si conferma la forte propensione al terziario – ed in particolare al settore del turismo – dell’economia riminese. Risalta infatti la categoria degli alberghi e ristoranti, che raccoglie il 47,6% degli avviamenti del 2010, dato stabile rispetto al 2009 ed in crescita rispetto agli anni precedenti (44,5% nel 2008, 43,8% del 2007 e 44,1% del 2006), mentre il settore industriale attrae solo il 5% del totale degli avviamenti del 2010 (in flessione rispetto al 5,2% registrato nel 2009 e ancor di più rispetto al 5,8% del 2008 e al 6,4% del 2007) e quello delle costruzioni il 4,1%.

f) l’incremento degli avviamenti fra il 2009 e il 2010 richiamato in precedenza (+ 5,7%) ha riguardato tutti i settori, anche se risulta assai contenuto con riferimento all’industria (+ 1,8%) e decisamente più marcato (+ 6,2%) nel settore alberghiero/ristorativo (+ 5,8). Il settore alberghiero/ristorativo, però, è anche quello in cui gli avviamenti hanno meno probabilità di risultare ancora in essere alla fine dell’anno: su 10 avviamenti registrati nel 2010, appena 1,2 risultano ancora attivi alla fine dell’anno.

g) sul fronte delle forme contrattuali, rispetto allo scorso anno si registra una ulteriore contrazione dell’incidenza dei contratti di lavoro a tempo indeterminato, passati dal 12,7% del totale degli avviamenti del 2009, al 12,2% del 2010 (nel 2000 gli avviamenti a tempo indeterminato raggiungevano il 20,6%). In relazione alla variabile di genere, sono le donne ad essere maggiormente interessate dal lavoro a termine, anche se negli ultimi anni gli uomini hanno conosciuto una contrazione più consistente dell’incidenza delle assunzioni a tempo indeterminato. Per quanto riguarda l’età, la probabilità di avere un avviamento a tempo indeterminato cresce considerevolmente al crescere dell’età (in tutti i settori economici): 5,7% tra i 15-24enni, 11,2% tra i 25-34enni, 14,5% tra 35-44enni e 16,6% tra gli ultraquarantacinquenni.

h) l’incidenza delle forme contrattuali a termine varia considerevolmente in relazione al settore economico di attività: se Alberghi-ristoranti è quello che ha registrato il maggior numero di avviamenti nel 2010, occorre però ricordare che è anche il settore in cui è più scarsa la probabilità di essere assunti con un contratto a tempo indeterminato (solo il 4,0% delle assunzioni annue è avvenuto con contratto a tempo indeterminato, mentre nel settore industriale si raggiunge il 28,0%).

Approfondimenti: avviamenti e avviati 2006-2010: analisi diacronica

1. Dei 18.722 partiti nel 2006, al 31-12-2010 sono rimasti al lavoro dipendente a Rimini in 3.876 (pari al 20,7%), in 2.406 con un contratto a tempo indeterminato in 2.406 (12,8% del totale degli avviati per la prima volta nel 2006 e 62% dei 3.876 rimasti al lavoro alla fine del 2010).

2. Si conferma una certa influenza del genere: gli uomini – a parità di età, nazionalità e numero di movimenti registrati – hanno il 12% di probabilità in più delle donne di riuscire a mantenere il rapporto di lavoro in essere. Anche l’età mostra una certa influenza: i più giovani (15-24 anni) registrano le minori probabilità di mantenimento del posto di lavoro, mentre i soggetti maggiormente avvantaggiati paiono essere i 35-44enni, con quasi il 24% di probabilità in più di risultare occupati al 31-12-2010. La variabile che maggiormente sembra in grado di discriminare è quella della nazionalità, con gli italiani che, rispetto agli stranieri, mostrano una probabilità di mantenimento del posto di lavoro al 31-12-2010 più elevata del 62%.

3. Per quanto riguarda i settori di inserimento, alberghi e ristoranti raccolgono la maggior quota dei neo-entrati nel 2006, ma tale quota si dimezza se si guarda a chi ancora lavora al 31-12-2010 e si riduce ulteriormente se si guarda a chi lavora a tempo indeterminato. All’opposto, altri settori – come l’industria e, per il terziario, sia il commercio che gli ‘altri servizi’ (P.A., banche e assicurazioni, istruzione, assistenza e sanità, servizi di informazione e comunicazione, trasporto e magazzinaggio, ecc.) – vedono aumentare il proprio peso percentuale fra la situazione iniziale e quella al 31-12-2010.

Approfondimenti: Le dichiarazioni di immediata disponibilità al lavoro (DID)

1. Nel 2010 le dichiarazioni di immediata disponibilità al lavoro (DID), che costituiscono un requisito indispensabile per ottenere lo status di disoccupato, sono state presentate da 12.989 persone. Tenendo conto che per la prima volta sono incluse anche le persone residenti nei Comuni della Alta Val Marecchia il dato è in linea con quello del 2009. Nel 2008, tuttavia, le persone dichiaratesi disponibili al lavoro erano state 9.451.

2. Hanno presentato la DID in prevalenza donne; soggetti giovani-adulti (tra i 25-44 anni di età); lavoratori e lavoratrici straniere; persone provenienti (in 7 casi su 10) da contratti a tempo determinato.

3. Dei soggetti che hanno presentato la Did nel 2010, il 56,7% non ha trovato un’occupazione alle dipendenze in provincia di Rimini entro il 2010. Tra quanti hanno avuto un altro avviamento nel corso del 2010 il tempo medio di ricerca fra la data di presentazione della DID e la nuova assunzione è di 63,8 giorni (nel 2009 era di 64,5 giorni).

4. Per quanto riguarda i settori, la quota di lavoratori che hanno presentato la Did e provenivano dalla manifattura si riduce rispetto al 2009; cresce sia l’incidenza degli ‘altri servizi’, sia quella di alberghi, ristoranti e pubblici esercizi.

5. Guardando ai settori di ri-collocazione (per quella quota che ha trovato lavoro nel corso del 2010), chi trova lavoro si colloca in ampia misura negli ‘altri servizi’, dove peraltro appare più probabile il mantenimento dell’occupazione al 31-12-2010 (probabilità abbastanza elevata anche nell’industria e nel commercio).