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Politica Rimini

Verso le elezioni. Stadio Neri: interventi del candidato Gnassi e Galvani (PRC)

In foto: La vicenda dello stadio Romeo Neri, con un manto erboso in condizioni critiche e vari problemi di servizi nelle tribune, torna d'attualità in questa campagna elettorale. Sul tema gli interventi del candidato del centro sinistra Andrea Gnassi e di Savio Galvani del PRC-Federazione della Sinistra.
La vicenda dello stadio Romeo Neri, con un manto erboso in condizioni critiche e vari problemi di servizi nelle tribune, torna d'attualità in questa campagna elettorale. Sul tema gli interventi del candidato del centro sinistra Andrea Gnassi e di Savio Galvani del PRC-Federazione della Sinistra.
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lun 4 apr 2011 16:24 ~ ultimo agg. 00:00
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La nota sullo stadio di Andrea Gnassi

In questi giorni torna alla ribalta la vicenda stadio. Non è uno scandalo, anzi; proprio la campagna elettorale può servire a chiarire posizioni su quella che, personalmente, ritengo essere sinora stata un’occasione perduta dalla città di Rimini. Vengono riproposti moduli un po’ stanchi per affrontare una questione seria e sentita dalla cittadinanza. Occorre, invece, il coraggio di porre il problema in termini del tutto nuovi.

Innanzitutto affermo che la città di Rimini ha non solo bisogno di un impianto polifunzionale, una ‘cittadella dello sport’ nell’ambito del centro urbano, ma ha altrettanta necessità di rinnovare, ammodernare, realizzare ex novo quelle strutture sportive sul territorio in grado di svolgere una funzione prima di tutto sociale e inclusiva e, in alcuni casi, persino turistica. Per raggiungere questo – che sarà senza alcun dubbio un obiettivo prioritario di mandato – non scarto a priori l’idea di un investimento e/o un contributo anche con risorse pubbliche.

Per quanto riguarda il ‘Neri’ vero e proprio, quello che ho in mente è una struttura polifunzionale, in cui oltre al campo di calcio trovino spazio altre discipline sportive e servizi per le persone e la comunità come luoghi d’incontro e spazi relazionali, palestre, centri benessere, servizi commerciali, ristorazione, da quella del territorio a quella ‘bio’, spazi per lo spettacolo dal vivo, concerti.

Ci sono città europee che hanno fatto stadi dentro ad una idea di città , cosicchè sotto le tribune trovi persino asili o ostelli e ancora sale-museo dedicate alle eccellenze sportive, in questo caso riminesi: dal basket, al baseball, alla pallamano, pugilato e volley, al frisbee, oltre che al calcio. Un luogo in città e per la città, servito da mezzi pubblici tramite una cerniera che colleghi lo stadio stesso alla nuova indispensabile piscina, altra annosa emergenza sportiva cittadina su cui prendo l’impegno di realizzare.

In tal modo lo stadio, ma meglio sarebbe dire il polo dello sport e del benessere, potrà trainare un processo diffuso di riqualificazione urbana e di caratterizzazione delle aree circostanti, aggiungendo valore economico e identità alle residenze. Dovrà essere collegato attraverso un sistema protetto di ciclabili e percorsi pedonali ai punti nevralgici della città e potrà essere raggiunto con innovativi mezzi di trasporto pubblico locale.

Bisogna rompere lo schema. Stadio sì, stadio no. Ma lo stadio tassello nevralgico dentro una filiera di progetti e azioni che vanno a riqualificare l’impiantistica sportiva in tutti i sei quartieri riminesi. Lo stadio fulcro di movimento sport, partite, relazioni a 500 metri dall’Arco a 10 metri dal mare di un nuovo quartiere urbano moderno e accessibile.

Certo la questione economica non va sottovalutata: soldi ce ne sono pochi, ma io intendo destinare almeno 1 milione e mezzo di euro all’anno allo sviluppo di questa idea di sport. Le ricorse economiche con un pensiero moderno, possono essere generate non da motori immobiliari, magari in aree verdi lontane, ma dalla riqualificazione di un comparto urbano. E destinare non significa spendere e basta. Le ultime ricerche statunitensi dicono che 1 euro investito in attività sportiva significa risparmiarne 10 in servizi sanitari nell’arco di soli quattro anni.

In sintesi lo stadio inserito in un contesto sportivo a tutto tondo e soprattutto in un’ Idea di Città nuova e che goda del’approvazione orgogliosa di tutti i riminesi, non solo degli appassionati di calcio.

Da riminesi è giunto il momento che ci facciamo una domanda. Crediamo davvero fino in fondo allo sport? Crediamo allo sport come fattore che aggrega e crea salute e prevenzione, attiva la domanda turistica-sportiva delle 700.000 associazioni del settore del centro nord Europa? Dobbiamo far dire sì non solo agli appassionati, agli sportivi, ai tifosi, ma alla popolazione riminese tutta.

Se diventerò Sindaco, io metterò a disposizione tutte le mie energie senza risparmio e se ciascuno si renderà parte attiva nel promuovere con passione questa idea unitaria, ripensare l’area dal vecchio Flaminio a via Roma come si ristrutturerebbe un pezzo del salotto di casa propria, si rinnoverà non solo lo stadio ma la città.

La nota si Savio Galvani

Il nostro partito ha sempre perseguito con coerenza lo sviluppo dell’impiantistica sportiva e quindi anche dello stadio.
Sin dalla precedete legislatura abbiamo approvato un atto di indirizzo chiarissimo, assunto, poi, dal programma di mandato del sindaco, Peccato che sia siano perse troppe occasioni a causa dei mal di pancia sul mattone che qualcuno si fatto venire nel frattempo cambiando idea: ne motori, ne motorini per lo stadio, così lo stadio è rimasto solo sulla carta (sic!).
Del resto era noto a tutti che quell’opera non si poteva mettere a carico della collettività attraverso la fiscalità generale.
Infine, per quanto riguarda il terreno di gioco, siamo stati tra coloro che per primi hanno denunciato lo stato di gravità della situazione e sollecitato l’Amministrazione ad intervenire, anche attraverso la programmazione di un intervento di manutenzione straordinaria per il ripristino del manto erboso e per il risanamento del fondo per migliorarne il drenaggio.
La nostra attenzione a questi problemi quindi non è mai mancata e non mancherà di rimanere alta.
Attraverso i nuovi strumenti urbanistici sarà anche più facile riproporre il rifacimento del Neri; mentre la pausa del campionato durante il periodo estivo dovrà essere utilizzata per intervenire sul terreno di gioco.