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Politica Rimini

Quanto si è pedalato, quanto c'è da pedalare. Gnassi su prima fase campagna

In foto: Al termine della prima fase della campagna elettorale - oggi alle 12 è scaduto il termine per la presentazione delle liste - Andrea Gnassi, candidato del centrosinistra, presenta i numeri della sua attività fino a oggi:
Al termine della prima fase della campagna elettorale - oggi alle 12 è scaduto il termine per la presentazione delle liste - Andrea Gnassi, candidato del centrosinistra, presenta i numeri della sua attività fino a oggi:
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sab 16 apr 2011 12:45 ~ ultimo agg. 00:00
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dagli incontri personali a quelli “virtuali” delle nuove piazze telematiche, sempre più protagoniste della campagna.
Questi i numeri comunicati da Gnassi:

· 70 giorni di campagna elettorale
· 400 incontri svolti con associazioni, comitati di cittadini, etc
· circa 7000 persone incontrate
· 1600 km percorsi (la maggior parte in bicicletta!)
· 35 tavoli di lavoro
· oltre 15000 contatti sul sito internet ufficiale www.andreagnassi.it:
· oltre 20.000 pagine visitate www.andreagnassi.it
· circa 1900 e-mail ricevute all’indirizzo elettorale info@andreagnassi.it:
· 2956 amici di Facebook (profilo personale Andrea Gnassi)
· 800 e-mail di Facebook
· 7000 notifiche di Facebook
· 760 contatti sulla pagina istituzionale di Facebook
· 700 visualizzazioni su Youtube
· 46 video pubblicati su Youtube
· 31 followers di Twitter
· 350 contatti di Twitter
· 15 presenze a trasmissioni televisive
· 1 compleanno festeggiato e una bici regalata!

A sostenere Gnassi sono le liste del PD, Rimini per Rimini, Italia dei Valori, Federazione della Sinistra, Verdi e Partito Socialista Italiano.
Da Gnassi, anche un commento di riepilogo sui punti cardine del programma, sulla necessità di tornare a coinvolgere i cittadini e sulle strategie per battere un centrodestra di cui Gnassi riconosce comunque le potenzialità in termini di risultato.

“Si chiude oggi la prima fase della mia campagna elettorale, cominciata ufficialmente esattamente 70 giorni fa con i primi incontri, le prime assemblee, le prime proposte per la città. Un tempo in cui sono emersi un paio di elementi da tenere nella giusta considerazione nel prossimo mese di campagna e soprattutto nella prospettiva di essere parte delegata dai cittadini al governo della città per i prossimi cinque anni.

Il primo aspetto è quello della società riminese: non è stanca, non è sfiduciata ma semmai esprime, anche con toni accesi e a volta polemici, il desiderio di essere coinvolta nelle scelte decisive. E’ chiarissimo come questo tema sia stato sottovalutato o quantomeno limitato al coinvolgimento di alcuni spezzoni della rappresentanza economica, culturale, sociale. Il canale tra amministrazione e città va aperto per intero, senza sfociare nel populismo assemblearista anticamera della non scelta portato avanti da qualche partito. Per qualcuno è un paradosso, ma io sono convinto che una proposta ben illustrata e partecipata abbia iter
amministrativi più veloci di una ‘benedetta’ esclusivamente da un ristretto gruppo di persone.

Il secondo aspetto è quello del governo. Nel mio tour elettorale tutti chiedono meno risse, meno giochi di poltrone, meno privilegi di casta e soprattutto un governo della città non impantanato in estenuanti mediazioni. Ciò porta a una sola considerazione: gli accordi tra partiti e forze civiche, ieri come oggi e oggi come domani, si fondono soltanto sulla condivisione di un’idea e di un progetto di città e non su scambi di incarichi o altro. Un’idea che non confonde la partecipazione con l’immobilismo e che considera il governare un valore e non un’imposizione anti democratica. La mobilità di una città dove non si privilegiano alcune zone dimenticandone altre, una macchina comunale aperta e disponibile, tutele sociali a fronte di nuove povertà, sono le priorità che ho raccolto durante questi due mesi di campagna elettorale.

Io le lego insieme: la riconversione organizzativa della macchina comunale, da Palazzo in ‘casa comune’ (con la c minuscola) consentirà di concretizzare quelle scelte su viabilità, parcheggi, piste ciclabili che chiedono i cittadini. La ricomposizione delle tre fratture della città (mare, centro, entroterra) attraverso la realizzazione di una mobilità razionale e di servizi distribuiti omogeneamente rinsalderà la coesione sociale di una Rimini che ha bisogno di certezze per difendersi e rilanciare lo sviluppo per combattere la crisi economica. E lo si può fare, evitando perfino di ricorrere alla classica leva dell’aumento della pressione tributaria, strumento che oggi non avrebbe senso a mio modo di vedere.

L’ultimo mese di campagna vedrà la coalizione di centrosinistra, formata da partiti storici e un inedito civismo finalmente propositivo e concreto e non solo distruttivo o ‘da salotto’, moltiplicare i suoi sforzi e i suoi appuntamenti per raccontare il progetto di una città che non si chiude, che non vive solo all’ombra del proprio campanile ma ha l’ambizione di essere protagonista della scena italiana.

Il centrodestra di Renzi e Pini, nonostante le fratture, i litigi interni e la genericità degli argomenti finora portati, è un avversario insidioso, e ciò è dovuto soprattutto agli effetti di un’ondata nazionale che non è ancora passata. Ricordo a tutti che 12 mesi fa, alle ultime regionali, seppur di poco il centrodestra era avanti a Rimini.

Va battuto sul terreno della credibilità, dei valori, delle idee, della partecipazione. Io sono sicuro che ce la faremo, proprio perché constato che non c’è indifferenza o fatalismo nei riminesi che incontro e che sento. C’è energia, ci sono anche arrabbiature. Buon segno. Credo proprio che la maggioranza dei nostri cittadini abbia voglia di tornare a credere e a innamorarsi della propria città”.