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'Parole, esperienze che contano'. Il resoconto dell'incontro sulla famiglia

In foto: Si è svolto ieri sera al teatro Tiberio di San Giuliano il secondo dei tre incontri del ciclo "Parole, esperienze che contano. Tre incontri sulla sussidiarietà" promosso dalla Compagnia delle Opere di Rimini.
Si è svolto ieri sera al teatro Tiberio di San Giuliano il secondo dei tre incontri del ciclo
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sab 16 apr 2011 12:59 ~ ultimo agg. 00:00
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Tema dell’incontro era “Famiglia al centro della politica: partiamo dall’esperienza”.
Il ciclo si chiuderà giovedì 5 maggio con l’incontro “Politiche sociali e bene comune: la persona al centro”, alle 21.15 presso la Sala Marvelli della Provincia di Rimini (via Dario Campana, 64).

Il resoconto trasmesso dalla CdO di Rimini:

Mettere al centro della politica la famiglia vuol dire riconoscerle un ruolo sociale, affermare il valore del ruolo pubblico che ha, e contribuire a sdoganarla dalle 4 mura domestiche. Per le responsabilità che si assume, i servizi di cura che svolge, la famiglia deve essere considerata una risorsa pubblica sulla quale puntare per sviluppare il benessere di un territorio, di un comune. Essa è inoltre ancora oggi il luogo in cui si sviluppano le relazioni fondamentali per la crescita umana e da cui se ne sviluppano altre per costruire una vera società.

È questo uno dei tanti passaggi chiave della riflessione che si è snodata ieri sera presso il Teatro Tiberio di San Giuliano, nell’incontro promosso da Compagnia delle Opere, il secondo appuntamento del ciclo “Parole, esperienze che contano. Tre incontri sulla sussidiarietà”, sul tema “Famiglia al centro della politica: partiamo dall’esperienza”.

Dopo l’introduzione di Angela Flamigni, sono intervenuti prima Vittoria Maioli Sanese, psicologa, che ha puntualizzato sull’importanza del ruolo della famiglia nella nostra società; sono poi seguiti due interventi di opere che quotidianamente sono impegnate nei servizi agli anziani – con Moris Podestà di “Fraternità Anziani” – e nei servizi all’infanzia – con Mariangela Cinefra di “Service Web”.

“Alcune amministrazioni stanno già mettendo al centro della loro attività la famiglia” – ha chiosato Angela Flamigni – “con politiche familiari non intese come interventi assistenziali, ma come possibilità di investire in una risorsa che nel tempo porta frutti”.

Dal punto di vista della sussidiarietà, sono stati quindi citati, fra gli altri, il Comune di Parma, che ha dato vita ad una Agenzia per la famiglia; il Comune di Piacenza invece ha creato lo Sportello famiglia, gestito con diverse associazioni; nella Provincia di Trento sono stati creati dei ‘distretti familiari” dove i servizi sono certificati con il marchio “Amico della famiglia”, dalle funivie ai parchi, puntando così anche sul turismo famigliare.

“Mettere al centro della politica la famiglia vuol dire inoltre guardare con grande favore le realtà private che si stanno occupando già dei vari problemi – assistenza agli anziani, asili nido, etc. – e che li risolvono in maniera efficiente, con minor costi, ed una particolare cura ed attenzione alla persona che devono assistere o educare. I dati ci dicono che la sussidiarietà fa risparmiare risorse finanziarie e incrementa l’umanità delle persone”.

In conclusione, Angela Flamigni ha affermato: “Ci piacerebbe vedere le spese dedicate alle politiche famigliare non più sotto il titolo delle spese correnti, ma sotto il titolo delle spese per investimenti – al pari delle spese che si sosterranno per la qualifica del lungomare, per esempio – quelle spese strategiche sulle quali un’amministrazione costruisce il futuro ed il vero benessere di una città”.