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Cronaca Nazionale

Omicidio Sarah. Emergono indiscrezioni sull'incidente probatorio

In foto: Quando Michele Misseri trovò il corpo della nipote Sarah in garage, Sabrina gli avrebbe detto: "Papà, ti aiuto?". E il padre le avrebbe risposto "no, vattene faccio tutto da solo".
Quando Michele Misseri trovò il corpo della nipote Sarah in garage, Sabrina gli avrebbe detto:
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mer 24 nov 2010 16:51 ~ ultimo agg. 00:00
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E’ quanto, secondo indiscrezioni, avrebbe riferito Michele Misseri nell’incidente probatorio del 19 novembre scorso in carcere dinanzi al gip del tribunale di Taranto Martino Rosati, raccontando le fasi dell’omicidio di Sarah Scazzi.

La procura della Repubblica di Taranto ha emesso un decreto di sequestro su tutto il territorio nazionale delle copie dei documenti cartacei e i file audio e video inerenti all’omicidio di Sarah Scazzi. Il provvedimento e’ stato firmato dal procuratore aggiunto Pietro Argentino e dal sostituto procuratore Maurizio Carbone. Il decreto di sequestro e’ motivato con la pubblicazione e la messa in onda dei documenti da mass media. Il reato ipotizzato e’ quello indicato nell’articolo 684 del codice penale, ovvero la ”pubblicazione arbitraria integrale di atti e documenti di un procedimento penale”.

Nel decreto di sequestro i pubblici ministeri rilevano che i video ”sono documenti relativi a procedimento penale ancora nella fase delle indagini preliminari” e che quindi, anche se non piu’ coperti da segreto perche’ depositati alla cancelleria del Tribunale e messi a disposizione delle parti interessate, ”non possono essere pubblicati ne’ in forma integrale ne’ parziale, ai sensi dell’articolo 114 comma due del codice di procedura penale”.

Nello stesso provvedimento si sottolinea che l’omicidio di Sarah ha avuto una risonanza mediatica ”che ha valicato i limiti del legittimo esercizio del diritto di cronaca” e che sono stati pubblicati in numerose trasmissioni televisive e tg anche nazionali documenti audio e video del procedimento penale ”in evidente violazione” dello stesso articolo 114 del codice di procedura penale. (ANSA)