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Rimini

Ravaioli a Boarini: 'Accetto le dimissioni. No a colpi di coda velenosi'

In foto: Il sindaco risponde a Boarini dopo aver ricevuto la sua lettera di dimissioni. 'Avrei preferito da te - dice - un ruolo più riservato e più attento al futuro della Fondazione. Nessun attacco personale a Chicchi né a Pupi Avati. Accetto le dimissioni sperando che si possano evitare colpi di coda velenosi'
Il sindaco risponde a Boarini dopo aver ricevuto la sua lettera di dimissioni. 'Avrei preferito da te - dice - un ruolo più riservato e più attento al futuro della Fondazione. Nessun attacco personale a Chicchi né a Pupi Avati. Accetto le dimissioni sperando che si possano evitare colpi di coda velenosi'
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mar 17 ago 2010 16:04 ~ ultimo agg. 00:00
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Lettera aperta del sindaco Ravaioli al professor Boarini:

Caro Direttore,
ho seguito in questi giorni, direttamente e indirettamente sulla stampa, le vicende relative alla Fondazione Fellini. Ho letto anche alcune tue interviste (per ben due volte) e ho ricevuto oggi la tua lettera aperta di dimissioni.
Non so se converrai con me che su questa vicenda, anche per senso di responsabilità, io ho sempre preferito mantenere un profilo di riservatezza, senza esternazioni personali che a mio parere, su un argomento così complesso e delicato, corrono sempre il rischio di fare del male alle Istituzioni.
Ho sempre mantenuto con te un rapporto che credo di stima e di benevolenza, apprezzando le iniziative da te guidate e non nascondendoti le mie perplessità per quelle a mio parere meno condivisibili, senza peraltro influire o voler influire sulle scelte che la Fondazione ha compiuto.
Non voglio entrare, in questo mio scritto, nelle problematiche relative al debito accumulato, che vedremo di affrontare e risolvere, né nel merito del progetto/progetti della Fondazione, su cui penso saranno nel futuro, così come lo sono stati nel passato, il Cda e l’assemblea a dover prendere le decisioni.
Avrei preferito comunque anche da te, come Direttore, un ruolo più riservato e più attento al futuro della Fondazione stessa. Le persone passano, ma pur sempre devono rimanere le idee, i progetti e le grandi cose che uomini importanti come Fellini hanno lasciato.
Non vedo in tutta questa vicenda, come tu invece osservi, attacchi personali all’ex vicepresidente della Fondazione, professor Giuseppe Chicchi, né all’ex presidente Pupi Avati.
Ho sempre avuto sia per Chicchi che per Avati rispetto e considerazione. Tutte le dietrologie della politica vanno a mio parere lasciate al chiacchiericcio e non devono entrare a fare parte di ragionamenti equilibrati e ponderati.
Credo anche che l’assessore alla Cultura del Comune di Rimini, Antonella Beltrami, abbia cercato di svolgere un ruolo di mediazione fra pensieri diversi. Come spesso succede, chi vuole mediare può più facilmente finire nel “tritacarne”.
Tu citi poi la debolezza del Comune di Rimini. Vorrei dirti “beata debolezza”, perché sono convinto che se non avessimo svolto questo ruolo la vicenda, come spesso succede in politica (e lo scenario nazionale ce lo insegna), sarebbe finita a “spadate”.
Questo mi sentivo di dirti e con la solita franchezza – e spero senza offenderti – ti ho voluto dire.
Ti ringrazio comunque a nome della città per il lavoro che hai svolto in questi anni, che io ritengo positivo per la città stessa e per la Fondazione. La tua è stata un’azione competente e da profondo conoscitore della figura del Maestro.
Ora però credo sia giunto il momento di iniziare un nuovo percorso, che cercheremo con pazienza e faticosamente di costruire. Ti comunico quindi che le tue dimissioni vengono da me accettate senza acredine, sperando che anche tu in futuro, per quanto dall’esterno, possa contribuire a rasserenare il clima evitando colpi di coda “velenosi”.

Cordiali saluti,

Alberto Ravaioli
Sindaco di Rimini