FLC CGIL denuncia: solo 5 posti in organico per le Statali
Si tratta di numeri assolutamenti inadeguati, spiega il sindacato, a rispondere alle esigenze delle scuole e delle famiglie riminesi, in particolare per quanto riguarda l’attivazione del tempo pieno.
Il comunicato sindacale:
Nei giorni scorsi è stata annunciata, con un comunicato stampa dell’FLC CGIL Emilia Romagna,
la grande preoccupazione per l’indisponibilità del Ministero dell’Istruzione di rispondere ai bisogni
della scuola statale della nostra Regione.
Gli effetti devastanti riguardano anche la nostra provincia.
Ciò che temevamo oggi si è avverato. A Rimini sono stati assegnati, a malapena, 5 posti (di cui
uno su progetto) dei 91 destinati alla Regione (lo stesso Limina, dirigente dell’USR, riteneva
necessari almeno 350 posti per la scuola primaria e secondaria e 218 posti per la scuola
dell’infanzia e tale era stata la richiesta formalizzata al Ministero).
Una manciata di posti! Un’elemosina, una risposta largamente inadeguata ed insufficiente!
Tutto questo a fronte delle tante necessità e priorità: il tempo scuola richiesto dalle famiglie, i
Centri Territoriali permanenti, le scuole dell’infanzia…
Molte sono le richieste delle scuole e delle famiglie rimaste inevase e molte sono le situazioni di
criticità al di fuori della norma (classi numerose, handicap); richieste e criticità che noi denunciamo
da tempo!
È una situazione insostenibile. Nessuna risposta sarà possibile dare per estendere il tempo pieno,
tanto meno per favorire un corretto avvio del nuovo anno scolastico.
Meglio farebbero i partiti che fanno riferimento al centro destra a chiedere al Ministro di intervenire
a favore della scuola riminese anziché tentare di confutare, senza grandi esiti, le nostre
dichiarazioni. È ora di finirla!
Per quanto ci riguarda noi chiediamo al Ministro Gelmini di dare le risorse che servono
per far partire con decenza la scuola statale riminese. I dati sono noti, le necessità pure.
La scuola pubblica statale è un bene comune. Non è né di destra, né di sinistra. E quindi, a tutti,
dovrebbe interessare che funzioni al meglio e che offra ai nostri figli le migliori opportunità. Si lavori
in questa direzione per dare risposta alle famiglie, ai ragazzi, alle scuole, alla comunità locale.
La scuola pubblica e statale deve garantire ai propri cittadini pari diritti e opportunità. Lo dice la
Costituzione. Tagliando sulla scuola, come fosse una qualsiasi altra voce del bilancio statale, si
ledono i diritti dei cittadini a partire dai più piccoli che pare non abbiano riconoscimento sociale.
Non lasciamoci scippare il futuro!
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