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Rimini

Dalla Papa Giovanni la richiesta al governo di rinegoziare accordi con Libia

In foto: L'associazione Papa Giovanni XXIII chiede alle autorità italiane, in occasione della visita del leader libico Gheddafi, "di rinegoziare in tempi rapidi gli accordi con la Libia in modo che includano strumenti di garanzia del rispetto dei diritti umani, col coinvolgimento dell'Europa e delle Nazioni Unite".
L'associazione Papa Giovanni XXIII chiede alle autorità italiane, in occasione della visita del leader libico Gheddafi,
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sab 28 ago 2010 15:11 ~ ultimo agg. 00:00
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“Chiediamo inoltre – dice il responsabile generale, Giovanni Paolo Ramonda – “la cessazione di ogni respingimento verso la Libia o verso ogni altro Paese che non garantisca il pieno rispetto dei diritti umani; la garanzia a tutti gli immigrati che cercano di raggiungere l’Italia di poter accedere alle procedure per la richiesta di asilo; il rispetto delle leggi del diritto del mare; la promozione di una politica seria per l’ innalzamento dei finanziamenti ai progetti di sviluppo, unici in grado di combattere la povertà e quindi di agire sulla causa”. L”associazione ricorda alle istituzioni italiane “che dal 7 maggio 2009, in aperto spregio delle norme internazionali sui diritti umani, il nostro paese ha consegnato alle autorità libiche centinaia di donne, uomini e bambini, migranti e richiedenti asilo, che tentavano di raggiungere l’Europa imbarcandosi attraverso il Mediterraneo su mezzi di fortuna, rischiando la vita per sfuggire a persecuzioni, torture, guerre e condizioni di povertà estrema. Il 75% delle persone che sono arrivate e arrivano in Italia via mare sono richiedenti asilo e, secondo l’Alto Commissariato Onu per i rifugiati (Unhcr), tra le persone rinviate in Libia sulla base di questa prassi il 50% erano legittimamente bisognosi di protezione. Gli eventi che si stanno consumando in maniera strutturale sono conseguenza di accordi internazionali tra Italia e Libia che hanno visto l’ Italia in posizione preminente. Sussiste quindi una diretta e gravissima responsabilità diretta del nostro paese e dell’ Unione Europea in relazione a quanto sta avvenendo”. (ANSA)