Dalla Papa Giovanni la richiesta al governo di rinegoziare accordi con Libia
“Chiediamo inoltre – dice il responsabile generale, Giovanni Paolo Ramonda – “la cessazione di ogni respingimento verso la Libia o verso ogni altro Paese che non garantisca il pieno rispetto dei diritti umani; la garanzia a tutti gli immigrati che cercano di raggiungere l’Italia di poter accedere alle procedure per la richiesta di asilo; il rispetto delle leggi del diritto del mare; la promozione di una politica seria per l’ innalzamento dei finanziamenti ai progetti di sviluppo, unici in grado di combattere la povertà e quindi di agire sulla causa”. L”associazione ricorda alle istituzioni italiane “che dal 7 maggio 2009, in aperto spregio delle norme internazionali sui diritti umani, il nostro paese ha consegnato alle autorità libiche centinaia di donne, uomini e bambini, migranti e richiedenti asilo, che tentavano di raggiungere l’Europa imbarcandosi attraverso il Mediterraneo su mezzi di fortuna, rischiando la vita per sfuggire a persecuzioni, torture, guerre e condizioni di povertà estrema. Il 75% delle persone che sono arrivate e arrivano in Italia via mare sono richiedenti asilo e, secondo l’Alto Commissariato Onu per i rifugiati (Unhcr), tra le persone rinviate in Libia sulla base di questa prassi il 50% erano legittimamente bisognosi di protezione. Gli eventi che si stanno consumando in maniera strutturale sono conseguenza di accordi internazionali tra Italia e Libia che hanno visto l’ Italia in posizione preminente. Sussiste quindi una diretta e gravissima responsabilità diretta del nostro paese e dell’ Unione Europea in relazione a quanto sta avvenendo”. (ANSA)