Indietro
menu
Cronaca Nazionale

Attacco terroristico in albergo di Mogadiscio. Almeno 60 i morti

In foto: Ha provocato la morte di almeno 60 persone il violento attacco lanciato oggi a Mogadiscio dal movimento integralista degli Shabaab.
Ha provocato la morte di almeno 60 persone il violento attacco lanciato oggi a Mogadiscio dal movimento integralista degli Shabaab.
di    
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mar 24 ago 2010 16:32 ~ ultimo agg. 00:00
Facebook Whatsapp Telegram Twitter
Print Friendly, PDF & Email
Tempo di lettura 2 min
Facebook Twitter
Print Friendly, PDF & Email

Lo riferisce la tv panaraba al Jazira con una scritta ”urgente” in sovrimpressione, citando fonti dello stesso gruppo jihadista. Interpellato dalla stessa emittente, il ministro dell’informazione somalo Abderrahman Omar Uthman aveva in precedenza riferito di un bilancio di 41 morti, di cui sei deputati e cinque agenti delle forze di sicurezza.

Alcuni uomini armati che indossavano divise dell’esercito somalo hanno attaccato un frequentato albergo della capitale nel secondo giorno di una sanguinosa offensiva contro le truppe governative e le forze di interposizione dell’Unione africana (Ua) da parte degli insorti islamici shebaab.

Poche ore dopo l’attacco la polizia ha preso vivo uno degli assalitori, che per alcune fonti erano tre. Il ministero dell’informazione ha spiegato che all’interno dell’edificio dovrebbero trovarsi ancora due terroristi.

Un lavoratore dell’albergo, il ‘Mona’, vicino al palazzo presidenziale e gia’ oggetto di attacchi armati, ha detto che uno degli attentatori era un kamikaze che si e’ fatto saltare in aria. L’hotel e’ frequentato da esponenti del governo e del parlamento somalo che scendono spesso al ‘Mona’ proprio per la sua vicinanza con gli edifici istituzionali.

Secondo fonti concordanti, anche se non e’ stato ancora rivendicato, l’attacco e’ con ogni probabilita’ opera degli insorti islamici shebaab che gia’ da ieri hanno scatenato una violenta offensiva contro le forze governative somale e le truppe dell’Amison. Proprio ieri un portavoce degli insorti, Sheikh Ali Mohamoud Rage, aveva annunciato in una conferenza stampa l’inizio di una vasta offensiva ”contro gli invasori cristiani (dell’Amison) e il governo apostata”.

Il governo da parte sua aveva risposto affermando che ”gli shebaab hanno pubblicamente dichiarato guerra al popolo somalo e al suo governo”.

TANTI I FERITI GRAVI – Si sta “lavorando a pieno ritmo” all’ospedale Medina di Mogadiscio dove – come ha raccontato un dipendente della struttura che desidera restare anonimo – “sono arrivati, oltre a due delle oltre trenta vittime accertate finora, anche 59 persone rimaste ferite” nel sanguinoso assalto all’hotel Mona, vicino al palazzo presidenziale. Contatto telefonicamente dalla Misna, l’agenzia dei missionari, il funzionario dell’ospedale ha riferito che “alcuni ricoverati sono gravi e tutti presentano profonde ferite causate da schegge ed armi pesanti”. Per il dipendente del Medina, “un’azione così spettacolare come quella di oggi era nell’aria”. “La situazione nelle ultime settimane nella capitale somala – ha raccontato – si è deteriorata in maniera drastica”. Oltre al Medina, attualmente a Mogadiscio sono operativi altri due ospedali, il Daynile, ed un terzo nella periferia sud.

SCONTRI A MOGADISCIO, ALMENO 29 CIVILI UCCISI – Intanto stamani almeno 29 civili erano morti e 98 persone erano rimaste ferite, sempre a Mogadiscio, in scontri fra truppe governative e dell’Unione africana (Amisom) da un a parte e i ribelli Shabaab, collegati ad Al Qaida, dall’altra. Lo hanno reso noto fonti mediche locali e testimoni. ”Gli scontri sono ripresi stamattina su piu’ fronti, soprattutto a Holwadag, Hodan e Bondhere, con violenti tiri d’artiglieria”, ha detto un responsabile delle truppe governative, colonnello Mohamed Omar. Ieri, un portavoce degli Shabaab, Sheikh Ali Mohamoud Rage, aveva annunciato l’inizio di una vasta offensiva ”contro gli invasori cristiani e il governo apostata”.

Dalla fine del 2009, il governo di transizione somalo (TFG), controlla solo una piccola parte della capitale, che e’ invece per buona parte sotto il dominio dei ribelli Shabaab. I militanti integralisti tengono sotto scacco anche il centro-sud della Somalia, un Paese devastato dalla guerra civile dal 1991.