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Rimini

Le aggregazioni laicali intervengono sul futuro del piano strategico

In foto: Non vada perduto lo stile di partecipazione che ha segnato il piano strategico comunale. A chiederlo sono le aggregazioni laicali cattoliche di Rimini, dopo la recente assemblea del Forum “Rimini Venture 2020”, in cui si è parlato del piano strutturale del comune.
Non vada perduto lo stile di partecipazione che ha segnato il piano strategico comunale. A chiederlo sono le aggregazioni laicali cattoliche di Rimini, dopo la recente assemblea del Forum “Rimini Venture 2020”, in cui si è parlato del piano strutturale del comune.
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mer 21 lug 2010 13:19 ~ ultimo agg. 00:00
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Le aggregazioni, ricordando il lavoro di grande partecipazione delle forze della città nello stilare il piano strategico rilevano che per il piano strutturale, che dovrebbe esserne il primo strumento applicativo, non si è avuto o potuto avere lo stesso iter. “Qualunque sia il disegno della città futura – si legge nella nota delle associazioni- non si può prescindere dal perseguimento del bene comune. La richiesta è di essere coinvolti attivamente nella progettualità e nella gestione dei servizi. Il metodo della pianificazione partecipata non deve, insomma esaurirsi con l’approvazione, avvenuta all’unanimità a maggio in consiglio comunale, del Documento Finale del Piano Strategico, ma deve proseguire e interessare ogni livello di pianificazione, a partire proprio dal Piano Strutturale. Il richiamo è chiaro: le scelte, a partire da quelle urbanistiche, devono essere coerenti con la programmazione strategica della Rimini del futuro, perchè altrimenti si rischia che vada sprecato l’importante lavoro del forum. La nota chiude con una sollecitazione: venga costituita la società conosortile che dovrebbe avere il compito di di coordinare l’azione dei vari soggetti pubblici e privati coinvolti nell’attuazione del Piano Strategico, ma soprattutto per accelerare e monitorare la realizzazione dei progetti decisi dal piano.

Di seguito la nota integrale:

Alcuni rappresentanti delle Aggregazioni laicali cattoliche di Rimini, che nei mesi scorsi sono state parte attiva nel percorso del “Piano Strategico del Comune di Rimini e del suo territorio”, hanno partecipato all’Assemblea dell’Associazione “Forum Rimini Venture 2027” del 30/06/2010 in occasione della quale, fra le altre cose, sono state presentate le osservazioni del Piano Strategico al Documento Preliminare del Piano Strutturale Comunale di Rimini.

A tal proposito, prima ancora che affrontare questioni di merito, le Aggregazioni laicali cattoliche di Rimini desiderano sottolineare alcuni importanti aspetti circa le modalità che sono state seguite finora e che saranno seguite in futuro nella stesura del Piano Strutturale Comunale.

I lavori preparatori del Piano Strategico sono stati caratterizzati dall’eccezionale partecipazione di gran parte delle forze e presenze vive della città, che in due anni di lavoro hanno prodotto una possibile immagine, nuova e condivisa, della Rimini del futuro, sancita dal Documento Finale, approvato all’unanimità dal Consiglio Comunale dello scorso 13/05/2010.

Il Piano Strutturale Comunale dovrebbe essere lo strumento tecnico applicativo degli indirizzi indicati dal Piano Strategico, ma finora non ha avuto o potuto avere lo stesso iter partecipativo. In tal senso, ci preme sottolineare la grande importanza che nel percorso che porterà alla stesura definitiva del Piano Strutturale Comunale siano adeguatamente presi in considerazione e recepiti i principi fondanti la qualità dello sviluppo della nostra città e del suo territorio, così come ben indicati nel Documento Finale del Piano Strategico, principi che tengono conto del patrimonio di valori, di ideali, di storia e di cultura che i cittadini hanno in comune.

Le Aggregazioni laicali cattoliche di Rimini, richiamando anche i contenuti del documento “Riflessioni e Proposte sul Piano Strategico” da esse realizzato, nonché le diverse iniziative che le hanno viste in tempi diversi protagoniste, ribadiscono che qualunque sia il disegno della città futura, esso non può prescindere dal perseguimento del bene comune, che è bene di tutti e di ciascuno – di tutto l’uomo (nelle sue dimensioni materiale, culturale, socio-relazionale e spirituale) e di tutti gli uomini – ed è pertanto molto più ampio e completo della somma dei beni (interessi) dei singoli cittadini o delle loro organizzazioni. Occorre inoltre garantire alle diverse espressioni della società civile presenti sul territorio non solo il diritto di prendere parte alla vita culturale, economica, sociale e politica della città, ma soprattutto la possibilità di svolgere un ruolo attivo nella progettualità e nella gestione dei servizi della città (sussidiarietà orizzontale).

Il Piano Strategico ha sin qui ben rappresentato l’avvio di una modalità radicalmente diversa di concepire i rapporti tra le istituzioni e le realtà sociali presenti sul territorio, superando finalmente logiche neo-corporative, protezionistiche o di appartenenza, anche generazionali. In tal senso, il Piano Strategico rappresenta una fondamentale novità nelle modalità di definizione e attuazione della pianificazione strategica della nostra comunità cittadina, novità che non deve andare perduta.

In particolare, il metodo della pianificazione partecipata non deve esaurirsi con la stesura e approvazione del Documento Finale del Piano Strategico, ma deve proseguire in ogni fase successiva, interessando ogni livello di pianificazione, a partire dal Piano Strutturale Comunale, in modo che tra il Piano Strategico e i vari strumenti di pianificazione si instaurino necessarie ed adeguate sinergie. In conclusione, il Piano Strategico deve rappresentare un fondamentale documento di indirizzo per tutta la programmazione e pianificazione di settore, a partire dal Piano Strutturale Comunale, al fine di garantire che contenuti e metodi della pianificazione ordinaria, a partire da quella urbanistica, siano coerenti con la programmazione strategica della Rimini del futuro così come emersa nel Documento Finale del Piano Strategico.

Per dare un segno concreto alla volontà di attuazione del Piano Strategico, si sollecita inoltre la costituzione della cosiddetta “Agenzia” – da ultimo proposta nella forma di una Società consortile a responsabilità limitata denominata “Piano strategico s.r.l. consortile” – con il compito principale di coordinare l’azione dei vari soggetti pubblici e privati in qualunque modo coinvolti nell’attuazione del Piano Strategico, nonché agevolare, accelerare e monitorare la realizzazione dei corrispondenti progetti, processi, azioni e sottoazioni da porre in essere, anche attraverso la ricerca e raccolta dei fondi e delle risorse necessarie.

Azione Cattolica, AGESCI, Associazione Papa Giovanni XXIII
ACLI, Caritas Diocesana, Centro Culturale “Paolo VI”
Comunione e Liberazione, FUCI, MASCI, MEIC, UCIIM, UCID