Premiazione progetti per il Ponte di Tiberio. I richiami di Rotary e Architetti
Oggi alle 17 al Museo della Città la premiazione con un incontro pubblico e l’inaugurazione della mostra dei 9 progetti selezionati.
L’iniziativa era destinata a progettisti riminesi sotto i 35 anni.
Il progetto vincitore, che riceverà 4.000 euro, è un prolungamento pedonale del centro storico in un contesto di riqualificazione del Parco Marecchia. Idee per quello che era uno degli impegni di mandato dell’Amministrazione, la pedonalizzazione del Ponte di Tiberio. Ma Rimini, lamenta il Rotary, non ha la cultura del fare.
“La situazione storica degli ultimi decenni ha visto Rimini piuttosto ferma, ingessata e incapace di lavorare – afferma Enrico Santini, presidente del Rotary Rimini Riviera – ci sono i dibattiti, ma molto spesso sono chiacchiere. Concretamente, un tema di rilevanza fondamentale come quello del traffico pesante sul ponte di Tiberio deve essere risolto”.
I progetti del concorso non sono esercizi di creatività. Tra i requisiti, c’era la fattibilità e il rispetto del piano regolatore. Per togliere le auto dal Ponte di Tiberio, l’unico ponte romano in Europa usato come snodo del traffico pesante, si è pensato a passaggi interrati o a un prolungamento di via Caduti di Marzabotto: soluzione, checchè se ne sia detto, praticabile, ha ribadito Marco Moretti, presidente della Commissione giudicante.
Concorsi per idee e concorsi per progetti dovrebbero essere prassi delle Amministrazioni. Invece a Rimini non se ne fanno da lustri. Le idee e i professionisti ci sono. Manca, lamentano gli Ordini professionali, la volontà politica.
“Abbiamo tantissimi architetti giovani che veramente sono bravi – commenta Roberto Ricci, presidente dell’Ordine degli Architetti di Rimini – che oltretutto hanno successo e sono apprezzati in Italia e all’estero. Qual è la logica di Rimini? Devi fare un grande intervento, allora chiami il grande architetto e su tutto quello che progetta lui nessuno si può pormettere di dire che forse poteva essere fatto diversamente. Se le nostre amministrazioni locali bandissero concorsi di progettazione invece di avere un progetto calato dal cielo magari ne avremmo cinquanta da verificare, ma sicuramente tra cinquanta scelte magarri avremmo il progetto più adatto per quell’intervento”.
(Newsrimini.it)