Violenza sessuale e rapina. In manette 30enne tunisino
Violentata, nella freddissima notte di un marzo, ancora senza primavera.
Una ragazza di 25 anni, rumena, ha vissuto due ore da incubo nella notte tra mercoledì e ieri, violentata e picchiata selvaggiamente da Naouar Fakhri, 30 anni, tunisino, residente a San Marino con moglie e un figlio. Si erano conosciuti una settimana fa alla fermata dell’autobus davanti la stazione del treno di Rimini. Lui le aveva fatto delle avances e si erano scambiati il numero di cellulare. Da quel momento erano cominciate le telefonate insistenti di lui, che le chiedeva di vedersi. Dopo vari rifiuti, Mercoledì, la ragazza decide di accettare l’invito a bere qualcosa in un locale ma, una volta saliti in macchina, lui s’imbuca in una stradina isolata, in zona carcere a Rimini, in via Santa Cristina. La ragazza ha chiaro il piano del tunisino e tenta di scappare ma, raggiunta, viene picchiata e trascinata in un casolare abbandonato, dove si consuma la violenza. Approfittando di un momento di distrazione, scappa ancora. La corsa, disperata, si conclude oltre la mezzanotte, davanti al portone di una casa dove vengono allertati polizia e 118. Scatta la caccia all’uomo, la squadra mobile rintraccia l’auto, impantanata nel fango. Il proprietario è un italiano, che ammette di averla prestata al collega tunisino.
Con le forze dell’ordine del Titano, gli uomini della squadra mobile lo rintracciano e scoprono che aveva a carico una denuncia per un presunto stupro nei confronti di un’altra ragazza romena. Con la scusa di rimuovere l’auto, gli agenti hanno aspettato che il 30enne varcasse la frontiera per infilargli le manette. La ragazza, domiciliata regolarmente a Rimini cameriera ai piani di un albergo, è arrivata al pronto soccorso con un trauma cranico, il volto tumefatto e lesioni su tutto il corpo. In 30 giorni le ferite, almeno quelle visibili, spariranno.
Lucia Renati