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Cronaca Rimini

Tentato agguato al 'Paz'. Le indagini dei carabinieri partite ad agosto

In foto: Un blitz dei carabinieri del nucleo investigazioni di Rimini ha permesso di sventare l'agguato progettato da alcuni attivisti di estrema destra al centro sociale Paz. Tredici i fermi, tutti in attesa di convalida. A coordinare le indagini il Dda di Bologna. Il servizio di E'Tv.
Un blitz dei carabinieri del nucleo investigazioni di Rimini ha permesso di sventare l'agguato progettato da alcuni attivisti di estrema destra al centro sociale Paz. Tredici i fermi, tutti in attesa di convalida. A coordinare le indagini il Dda di Bologna. Il <a href=http://www.youtube.com/watch?v=pG4nl4bVaco target=_blank>servizio</a> di E'Tv.
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mer 26 set 2007 13:15 ~ ultimo agg. 30 nov 00:00
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Dopo aver definito i particolari dell’agguato nell’ennesima riunione erano saliti sulle auto pronti a colpire il Centro Sociale Paz al numero 7 di via Montevecchio. In quel momento però sono intervenuti i carabinieri che nel giro di pochi secondi li hanno bloccati. Sono finiti così in manette, nella serata di lunedì, dodici persone, sei iscritti a Forza Nuova ed altri simpatizzanti del movimento di estrema destra. Tra questi, tutti uomini tra 21 e 35 anni del riminese ma anche di Cesenatico, Sogliano e Novafeltria, anche due minorenni, indagati a piede libero. Tra gli arrestati Cesare Bonetti, il 33enne coordinatore riminese del partito, nella cui abitazione avvenivano gli incontri ed il tredicesimo uomo, il 67enne Camillo Borriello, residente nei pressi del centro sociale, che, infastidito dalla presenza del Paz, si era rivolto a Forza Nuova. Per lui, che non ha attivamente partecipato ai preparativi del blitz, sono stati disposti i domiciliari. L’inchiesta, denominata Red House, era partita ad agosto per far luce su due episodi che avevano coinvolto proprio la ex scuola occupata di via Montevecchio: il lancio di molotov a febbraio e l’incendio di due auto a luglio. I preparativi per il tentativo d’agguato dello scorso lunedì erano tra l’altro stati accellerati vista la decisone del comune di Rimini di liberare a breve la ex scuola occupata. Il commando era intenzionato ad agire prima e a danneggiare la struttura. Per farlo aveva preparato 14litri di liquido infiammabile ed un razzo illuminante per far partire il rogo. Sequestrate anche mazze, manganelli, piedi di porco. Nastro adesivo e corde servivano per immobilizzare l’unico giovane sempre presente nella struttura. Fatto questo che è costato ai fermati anche l’accusa di tentato sequestro oltre a quella di tentato incendio aggravata dall’aver agito con finalità terroristiche. Secondo i carabinieri non vi era però intenzione di far male a persone anche se la presenza tra gli oggetti sequestrati di fionde e pistole a gas con piombini qualche dubbio lo lascia.

I fermi, oltre che nei confronti di Bonelli e Boriello, sono stati disposti per Andrea Ceschi, 35 anni, riminese; Salvatore Fabio Consoli, 22 anni, di San Leo (Pesaro-Urbino); Adamo Conti, 26 anni, di Coriano (sorpreso anche con 3,5 grammi di cocaina); Luca Donati, 20 anni, di Rimini; Alberto Fabbretti, 25 anni, di Sogliano sul Rubicone (Forlì-Cesena); Antonio Morobianco, 26 anni, residente a Rimini; Pasquale Rubbera, 22 anni, residente a Cesenatico (Forlì-Cesena); Mirco Ottaviani, 20 anni, di Verucchio (Rimini); Nicolò Severini, 19 anni, di San Leo.
Il colonnello Aldo Iacobelli, comandante provinciale dei carabinieri di Rimini, in conferenza stampa ha sottolineato la professionalità dei militari che hanno condotto l’ operazione e il ‘blitz’, durato appena una manciata di secondi.