Prostituzione: Comitato Sicurezza annuncia giro di vite
Un fenomeno che si sta imponendo di nuovo sul territorio riminese: dieci le ragazze fermate dalla questura di Rimini soltanto la notte scorsa.
Il Prefetto, che ha presieduto l’incontro, ha ammesso che il fenomeno è tornato ad essere un problema, cui però Rimini sta cercando di dare risposta. Saranno intensificati i controlli tesi a smantellare le organizzazioni che dalla prostituzione traggono guadagno: a partire da chi le ospita.
Ancora una volta la Papa Giovanni XXIII scenderà in strada: don Benzi, che ha partecipato alla prima parte dell’incontro, e i suoi volontari affiancheranno le forze dell’ordine nel tentativo di coinvolgere le giovani sfruttate a denunciare i propri aguzzini. Non essendo di per sé la prostituzione riconosciuta come reato, servono altre strategie: nel caso di cittadine comunitarie, la ripetuta identificazione e l’irrogazione di sanzioni amministrative o penali. Le strategie rispetteranno comunque la legalità, nel rispetto della privacy dei cittadini.
E un secco no alle zone a luci rosse che qualcuno ha proposto a Rimini Sud. “Siamo in Italia – ricorda il Prefetto – e queste cose non sono previste da nessuna legge”.