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Barriere soffolte a Riccione e darsena Cattolica: Renzi interroga Regione

In foto: Il consigliere regionale Gioenzo Renzi (AN) ha presentato alla Giunta regionale due interrogazioni relative a Riccione e Cattolica:
Il consigliere regionale Gioenzo Renzi (AN) ha presentato alla Giunta regionale due interrogazioni relative a Riccione e Cattolica:
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ven 18 nov 2005 16:50 ~ ultimo agg. 00:00
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nella prima, chiede un impegno concreto per posizionale le barriere soffolte di Riccione, contro il problema dell’erosione.
Nella seconda, chiede chiarezza sul Travel Lift, sistema di sollevamento concesso in comodato a Cattolica dalla Regione per i lavori alla nuova darsena, che Renzi dichiara essere utilizzato in modo non adeguato.

Il sottoscritto Consigliere,

premesso che il fenomeno dell’erosione della costa romagnola è conosciuto fin dagli anni 50,’ e nell’inverno 2002 fu realizzato una mega opera di ripascimento con sabbia prelevata al largo della costa di Ravenna, e sparata a riva mediante una conduttura per un totale di circa 208.000 mc, per un tratto di costa di Km 2, allungando la spiaggia in alcuni tratti di circa 50 mt;
considerato che detto intervento non ha sortito alcun effetto, in quanto le mareggiate hanno ridotto del 60% la superficie della spiaggia ottenuta con il ripascimento;
considerato altresì che nel 2004 il Presidente della Regione Vasco Errani promosse un tavolo con le varie realtà istituzionali per discutere del disastro nel quale versava la costa romagnola a seguito del fenomeno dell’erosione;
considerato inoltre che gli interventi di ripascimento per l’annualità 2003/2004, attivati dalla Regione, per Ferrara, Ravenna, Forlì-Cesena, Rimini, assommano ha €. 7.484.624;
atteso che non vi è stato alcun beneficio nonostante la somma impegnata per interventi di ripascimento che si sono dimostrati completamente inadeguati a contrastare il fenomeno dell’erosione della costa romagnola;
atteso infine che il Gruppo di Alleanza Nazionale, fin dal 2003, aveva sollecita ed invitato la Giunta a prendere in esame interventi di posizionamento di barriere soffolte di massi, che nella vicina regione Marche hanno dato ottimi risultati, e di cui ha particolarmente beneficiato il comune di Pesaro, ricordando che il fenomeno erosivo della costa riccionese rischia di correre lungo tutto il litorale, coinvolgendo le province di Ravenna e di Ferrara;

interroga

la Giunta per sapere:

se è a conoscenza che gli operatori della spiaggia minacciano forme estreme di protesta se la Regione continuerà ad attivare interventi di ripascimento, che non hanno avuto alcun effetto di contrasto all’erosione della costa;
se non si ritenga necessario prevedere lo studio di protezione della costa con barriere soffolte di massi;
quali siano le ragioni, e i motivi, in ordine ai quali dal 2003 ad oggi non si è voluto prendere in considerazione interventi di difesa della costa , quali le barriere soffolte di massi, che oggi vengono a gran voce reclamate dagli operatori turistici della spiaggia;
a chi ascrivere la responsabilità di questo atteggiamento di superficialità e non di attenzione, riguardo ad un fenomeno che crea grave danno e pregiudizio alla costa, con ricadute negative di carattere sociale per gli operatori turistici, che vedono ogni anno assottigliarsi la spiaggia sulla quale operano;
quale giudizio si dia in ordine a questa situazione, e se non si ritenga opportuno evitare di continuare a pretendere di “svuotare il mare con un secchiello”.

Il sottoscritto Consigliere,

premesso che la struttura di guida e di sollevamento delll’autogru tipo Ascom Boat-Hoist LBS 160 da 150 tonnellate di proprietà della Regione, data in comododato al Comune di Cattolica il 29/08/97, per la costruzione della nuova darsena interna, è stata realizzata senza rispettare le indicazioni approvate nella variante al Piano particolareggiato di iniziativa pubblica del Porto di Cattolica;
considerato che è stata violata la convenzione tra il Comune di Cattolica e la società concessionaria (Rep.19.425 del 25/05/02, Art.3), la quale secondo le previsioni del piano particolareggiato, doveva realizzare le opere portuali sull’area demaniale marittima, ed invece l’impianto di sollevamento è stato costruito in territorio privato;
considerato altresì che la realizzazione di tale impianto, nel suddetto territorio, pregiudica l’uso pubblico della struttura di sollevamento denominato “Travel-Lift”, venendo meno alle prescrizioni della Regione Emilia Romagna e del responsabile del servizio Pianificazione dei Trasporti e Logistica, sempre della Regione (Prot.8531/ ITR3.11 del 26/04/04), compromettendo così il concetto di opera pubblica;
considerato inoltre che nonostante la mancanza di conformità urbanistica alla variante, la Conferenza dei Servizi ha deliberato lo spostamento dell’impianto di sollevamento in adiacenza ad un fabbricato destinato a civile abitazione, senza tenere conto delle normative di sicurezza per i residenti e per il transito stradale;
atteso che le nuove condizioni di operatività compromettono e limitano l’utilizzo di un bene pubblico di proprietà della Regione, riducendone la potenzialità di sollevamento a sole 103 tonnellate con solo movimento orizzontale, rispetto a una portata massima di 150 tonnellate, e a 61 tonnellate con movimenti anche in presenza di pendenze traverse;

interroga

la Giunta per sapere:
se la Regione ritenga opportuno intervenire, richiedendo la rimessa in pristino a carico della ditta concessionaria, secondo il progetto approvato con legittima variante al piano del porto mai rispettata, dato che un bene di sua proprietà, il Travel Lift, viene utilizzato al di sotto della sua portata, 103 tonnellate, invece che 150;
se la Regione non ritenga opportuno richiedere alla ditta concessionaria, la quota di cauzione di Euro 500.000, a garanzia per i rischi che potrebbero derivare alla proprietà demaniale a seguito dei lavori, dato che non sono stati rispettati gli accordi, (atto di sottomissione n.1/2003 allegato alla determinazione dirigenziale n.121 del 25/02/2003 – fideiussione al Comune di Cattolica);
a chi ascrivere eventuali responsabilità della situazione suesposta e se possano configurarsi danni, anche futuri per le Istituzioni.