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Rimini

Da lavori a Sant'Agostino spunta l'organo 'dei bidoni' costruito da tedeschi

In foto: Un pezzo di storia custodito nella chiesa di Sant'Agostino di Rimini. A scoprirlo, i lavori di restauro della chiesa, ultimati un anno fa:
Un pezzo di storia custodito nella chiesa di Sant'Agostino di Rimini. A scoprirlo, i lavori di restauro della chiesa, ultimati un anno fa:
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ven 14 ott 2005 11:49 ~ ultimo agg. 00:00
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lavori che hanno portato alla luce i resti di un organo costruito alla fine della seconda guerra mondiale da alcuni prigionieri tedeschi deportati nel campo di concentramento di Miramare.
Un gruppo di reduci tedeschi lo stava cercando da anni ed ora, intende fare un regalo alla chiesa riminese.
E’ l’ “organo dei bidoni”, chiamato così per via del materiale utilizzato per costruirlo: fusti di benzina, scatole dei biscotti e bidoni di latta, appunto. Nel 1945, alcuni prigionieri di guerra tedeschi deportati nel campo di concentramento che allora si trovava all’aeroporto di Miramare, lo costruirono per accompagnare le loro funzioni religiose. Tra loro c’era Werner Emmanuel Renkewitz un sottoufficiale organista: è a lui che si deve la presenza dello strumento nella chiesa riminese.
Secondo un’altra ipotesi, l’organo si trova a Sant’Agostino perchè nel 1947 fu donato all’allora Vescovo di Rimini monsignor Luigi Santa che lo volle in quella chiesa, al tempo usata come duomo. Nel 1965 un grosso incendio, sviluppatosi nella falegnameria attigua alla chiesa, distrusse quasi completamente l’organo. Si salvò solo qualche canna che rimase custodita in uno sgabuzzino, tornato alla luce solo un anno fa durante i lavori di ristrutturazione.
Da anni un gruppo di reduci tedeschi stava cercando l’organo, il suo ritrovamento per loro ha un valore non solo storico, ma soprattutto affettivo: sulla tastiera andata completamente distrutta, era incisa una frase che invitava chi lo suonava a ricordare il dramma della loro prigionia. Come gesto di riconoscenza nei confronti della chiesa i reduci hanno pensato ad un regalo.