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Rimini Sanità

Strutture sanitarie e possibili calamità. Un convegno per discuterne

In foto: Cosa accadrebbe a Rimini se giungesse un cataclisma di tipo naturale, batteriologico o militare? È questo uno dei temi del convegno in programma sabato in Sala Manzoni, organizzato dagli ordini dei Medici e dei Farmacisti, dal collegio degli Infermieri, da Ipasvi, università di Rimini e Ausl.
Cosa accadrebbe a Rimini se giungesse un cataclisma di tipo naturale, batteriologico o militare? 
È questo uno dei temi del convegno in programma sabato in Sala Manzoni, organizzato dagli ordini dei Medici e dei Farmacisti, dal collegio degli Infermieri, da Ipasvi, università di Rimini e Ausl.
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gio 27 gen 2005 10:33 ~ ultimo agg. 00:00
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Un improvviso evento dannoso, di carattere collettivo, in grado di turbare il normale svolgimento della vita sociale e a cui fa seguito una temporanea sproporzione tra i mezzi di soccorso e le necessità delle persone coinvolte. Questa la definizione tecnica di calamità, che richiama alla memoria i recenti fatti del sud est asiatico o dell’incidente ferroviario di Crevalcore. Eventi di questo tipo richiedono, dal punto di vista sanitario, l’attivazione di procedure diverse da quelle ordinarie. A questi temi è dedicato il convegno in programma sabato in Sala Manzoni a Rimini intitolato “Gloden hour”. Un titolo che ha un significato ben preciso. Ascoltiamo Dott. Mario Marzaloni, organizzatore convegno

Per la maggior parte degli operatori dell’assistenza non esiste, tra l’altro, una formazione strutturata sulle maxi-emergenze. Nel 1992 è stato però pubblicato dal Dipartimento Nazionale della Protezione Civile un documento con le Linee Guida per predisporre l’accoglienza in massa di feriti in caso di catastrofe. In seguito è stato emanato un decreto sul comportamento che gli ospedali devono tenere in caso di particolari emergenze.