Il Congressuale riminese tiene. I dati dell'Osservatorio Convention Bureau
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Confrontando i dati riferiti al primo semestre 2004 con quelli dello stesso periodo 2003 emerge una crescita del 19,5% per numero di incontri ed un più 27,13% per quanto riguarda i partecipanti (630.101).
Il risultato acquista maggiore importanza in quanto segna un’inversione rispetto al trend negativo che aveva caratterizzato il settore dopo il settembre 2001.
Nonostante questo il primo semestre 2004 ha fatto registrare globalmente un calo di presenze in riviera del 3,5%. La flessione del comparto vacanze (-6,2%) è stata quindi solo parzialmente compensata dal positivo andamento congressuale.
La ragione è la limitata incidenza del settore sull’economia turistica riminese (circa il 25% delle presenze sono motivate dalla partecipazione a congressi).
Aumentano i congressi fino a 300 partecipanti e tengono le mega convention, in flessione (-18%) la fascia 300-1000.
Per quanto riguarda la domanda le quote di mercato in crescita sono meeting e convention aziendali (+ 21,8 %), associazioni scientifico-culturali (+14,6) ed enti (+7,4), in calo le riunioni di partiti e sindacati, le associazioni sportive e gli incontri religiosi. Nota dolente la flessione del comparto internazionale (-22,36%): l’offerta riminese è poco visibile sul mercato globale.
Il 59% dell’attività si è svolta in centri specializzati o in strutture come teatri e centri polivalenti, mentre il 41% in hotel dotati di sale congressuali.
Dall’analisi di customer satisfaction emerge anche l’alto gradimento per i servizi di ospitalità.
I fattori di criticità emersi sono invece viabilità, traffico, trasporti urbani, parcheggi e servizi d’illuminazione e climatizzazione delle sale congressuali.