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Rimini

Per il 4 novembre celebrazioni per i caduti e l'Unità nazionale

In foto: Anche Rimini ha celebrato questa mattina la giornata dell’Unità Nazionale e la festa delle Forze Armate. Uno spiegamento di militari ma anche di cittadini hanno partecipato alla cerimonia che si è svolta nel centro storico.
Anche Rimini ha celebrato questa mattina la giornata dell’Unità Nazionale e la festa delle Forze Armate. Uno spiegamento di militari ma anche di cittadini hanno partecipato alla cerimonia che si è svolta nel centro storico.
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mar 4 nov 2003 17:29 ~ ultimo agg. 00:00
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Il 4 Novembre è una data storica per l’Italia. Ottantacinque anni fa, infatti, finiva la prima Guerra Mondiale e si completava il ciclo delle campagne nazionali per l’Unità d’Italia. Un cammino lungo, che era iniziato, 70 anni prima, con la Prima Guerra d’Indipendenza. Ormai sono in pochissimi e ultracentenari i protagonisti della Grande Guerra, ma ancora oggi è tenuto vivo il ricordo di una data che segnò i confini dello stivale. Questa mattina le autorità civili e militari riminesi, gli ex combattenti, ma anche tanti cittadini, hanno partecipato alle celebrazioni.
In piazza Cavour si è tenuto lo schieramento in armi dei rappresentanti delle forze armate e da qui è partito il corteo che nel suo percorso ha toccato il Monumento in Piazza Tre Martiri dedicato ai caduti di tutte le guerra dove è stata deposta una corona d’alloro e la Cappella Votiva all’interno del Tempio Malatestiano.
Le celebrazioni sono proseguite con la messa presieduta dal Vescovo Mons. Mariano De Nicolò nella chiesa di san Francesco Saverio in piazza Ferrari. Il Vescovo ha ricordato le vittime dei conflitti e ha pregato per loro. In conclusione nella sala dell’Arengo il sindaco di Rimini Ravaioli ha rivolto un saluto alle autorità e alle forze armate parlando dell’unità come un valore che non può essere intaccato e messo in discussione, in una nazione che ha lottato tanto per metterlo in pratica. Il 4 novembre, ha proseguito il sindaco, ci troviamo ad ascoltare la voce dei caduti in guerra. E ci dicono: basta con la guerra, lo spargimento di sangue e con chi fa dell’odio e della divisione la propria ragion d’essere.