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Rimini Sanità

Caldo 'assassino'?. I dati Ausl sulla mortalità: a giugno il picco

In foto: Ai record dell’estate 2003 se ne sta aggiungendo un altro: le troppe morti che la congiuntura climatica ha causato. Ad essere maggiormente colpiti sono stati gli anziani, soprattutto se soli e già affetti da qualche patologia: l’Istituto Superiore della Sanità ha diffuso ieri i dati sulla mortalità estiva in tutta Italia. Ieri l’Ausl di Rimini ha fatto il punto della situazione.
www.auslrn.net
Ai record dell’estate 2003 se ne sta aggiungendo un altro: le troppe morti che la congiuntura climatica ha causato. Ad essere maggiormente colpiti sono stati gli anziani, soprattutto se soli e già affetti da qualche patologia: l’Istituto Superiore della Sanità ha diffuso ieri i dati sulla mortalità estiva in tutta Italia. Ieri l’Ausl di Rimini ha fatto il punto della situazione.<br><a href=http://www.auslrn.net target=_blank>www.auslrn.net</a>
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sab 13 set 2003 13:14 ~ ultimo agg. 00:00
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In Francia, 12mila gli anziani deceduti hanno aperto uno scandalo; in Italia i dati dell’Istituto Superiore della Sanità, parlano di circa 5mila decessi, il 40% in più rispetto all’anno corso tra gli ultra sessantacinquenni tra il 1° giugno e il 15 agosto, con punte massime a Torino e l’Aquila, dove la percentuale è più che raddoppiata. Qual è la situazione riminese ?

Ascoltiamo Eugenio Di Ruscio, Direttore Sanitario Ausl Rimini

Per la Ausl, escluso un picco a giugno di 209 decessi, 34 in più rispetto al 2002, a luglio e agosto il numero delle morti è rimasto in linea con le medie del triennio 2000/2002.

Secondo l’indagine del settimanale il Ponte della scorsa settimana, basata sui dati delle inumazioni al cimitero di Rimini, nel 2003 dal 1° al 15 agosto sono morti 74 ultrassessantacinquenni: è più del doppio dei 33 del 2002.
La Ausl non conferma e non nega: prima di accusare il caldo, si riserva di scorporare i dati per risalire alla natura dei decessi (se per trauma o meno) e verificare la condizione di vita. Solo dopo un’attenta analisi, affermano, si potrà affermare se sia stato il caldo la causa principale dei decessi di questa estate e, nell’eventualità che ciò possa ripresentarsi in futuro, quali misure attivare per evitare che ripeta gli stessi danni.

Ascoltiamo ancora Eugenio Di Ruscio.